ZTL, PAOLUCCI: IL PRIMO CITTADINO RICONOSCA I SUOI LIMITI E SI DIMETTA

Alberto Paolucci

Nessun colpo di sole, nessun colpo subito nei pacchetti di mischia. Tutt’altro. Amore viscerale per questa città, ecco cosa spinge il sottoscritto e la Uil di Rieti, ad intervenire, a tutto campo, sui problemi che coinvolgono i reatini. Ztl compresa.

E’ questa la risposta del segretario provinciale della Uil di Rieti, Alberto Paolucci, al sindaco Giuseppe Emili che lo aveva invitato a dedicarsi ai problemi dei lavoratori e non a quelli del traffico. Il primo cittadino, inoltre, aveva addebitato le dichiarazioni di Paolucci a colpi di sole o a colpi subiti durante le partite di rugby.

"Il sindaco Giuseppe Emili – prosegue Paolucci – sostiene che la chiusura al traffico del centro storico cittadino risale al marzo 2002. Forse,  il colpo di sole, lo ha subito lui, visto che la Ztl, dopo esserci costata oltre 800 mila euro, sta partendo soltanto in questi giorni, peraltro trascinata da un mare di polemiche. Dei problemi che affliggono il capoluogo e la provincia, ad iniziare dalla crisi occupazionale, ci occupiamo eccome, stando tutti i giorni al fianco dei lavoratori, cercando di arginare la deriva di valori, di idee, di progettualità, di cui questa amministrazione, nel corso dell’ultimo decennio, si è resa colpevole".

Paolucci ha poi ricordato allo stesso sindaco Giuseppe Emili la sua assenza in importanti momenti di confronto tra sindacato, cittadini ed istituzioni.

"La Uil insieme al mondo sindacale reatino – spiega Paolucci – sta cercando, nell’ambito delle proprie competenze, di fare il possibile per rilanciare un’idea nuova di sviluppo del capoluogo e della provincia.
A tal proposito, abbiamo organizzato un incontro chiamando a partecipare tutte le forze politiche, istituzionali e datoriali, espressione di questo territorio.

Un incontro in cui ha brillato proprio l’assenza del Sindaco Emili,  impegnato nella migliore delle sue Arti: lisciare il proprio ego. Per questo il Sindaco del Comune di Rieti Giuseppe Emili dovrebbe, una volta per tutte, riconoscere i propri limiti e dimettersi. Non si tratta di un invito, ma piuttosto di un augurio che estendiamo a tutti i cittadini di Rieti che da tempo hanno capito l’inadeguatezza di chi ci governa. Inadeguatezza che si ritrova nel suo amministrare a braccio, nel suo  linguaggio e nelle espressioni arcaiche che si fregia di utilizzare, nell’ironia da avanspettacolo, specchio di un tempo a cui il primo cittadino è inevitabilmente ancorato.

Egregio Emili, si prenda una lunghissima pausa di riflessione, magari nella sua terra natia, svincolando la città da una politica che non ha prodotto alcun risultato, se non la sua tracotante presenza.
C’è bisogno che Rieti torni a sognare, ma se lei non toglierà il disturbo, egregio Emili, i sogni si infrangeranno nella triste realtà, trasformandosi in terribili incubi".