Il Vivaio promosso dalla Fondazione Varrone aprirà il 7 maggio e grazie alla presenza di esperti di una società di settore, offrirà una consulenza personalizzata e gratuita a chiunque voglia avviare un’attività imprenditoriale e ha bisogno di sostegno per farlo.
E’ un’iniziativa promossa dalla Fondazione, la cui attuazione non poteva che essere
demandata ad una società del settore. A quale organismo facesse riferimento tale società era sinceramente, di nessun interesse per noi, essendo convinti della bontà e della necessità dell’iniziativa, in un contesto economicamente sofferente come quello reatino, dove spesso ci si improvvisa imprenditori non avendo alternative, salvo fallire poco dopo dilapidando i risparmi di famiglia.
Tre associazioni gridano allo scandalo perché mettere in piedi un servizio teso alla
promozione di impresa ed alla creazione di nuovi posti di lavoro per qualcuno non è di nostra competenza, per altri sminuisce il ruolo delle associazioni, per altri ancora è concorrenza sleale da verificare con un legale.
Se da Vivaio nascerà anche solo una nuova impresa o troverà lavoro un solo reatino, noi della Fondazione ne saremo orgogliosi.
E’ dal momento del mio insediamento che chiedo al territorio idee e proposte che abbiano una ricaduta reale e duratura sul contesto locale. Perché se c’è una desertificazione che bisogna temere non è quella delle strade e delle piazze, ma quella delle idee.
Nel deserto del centro abbiamo scelto di aprire un Vivaio di nuovi imprenditori. Lasciamo ad altri coltivare l’idea che è meglio non fare nulla piuttosto che lo facciano altri.
La Fondazione, per statuto, è chiamata a promuovere sempre di più lo sviluppo locale: “facciamolo insieme”, dicemmo a metà ottobre presentando il nostro programma alla stampa. Siamo ancora di quell’avviso. Continuiamo ad aspettare idee e progetti su cui investire per il bene della città.