Lo scorso 3 giugno ha preso il via presso il Comando Provinciale VVF di Rieti un corso di vigili del fuoco volontari.
Un percorso formativo autorizzato dal direttore regionale VVF del Lazio e prontamente messo in piedi dal comandante VVF di Rieti, destinato a formare ben 43 nuovi vigili del fuoco volontari che, tra qualche tempo, prenderanno servizio in quello che, secondo i due dirigenti, dovrà essere il nuovo Distaccamento Volontario VVF di Magliano Sabina.
La cosa di per sé non desterebbe alcun scalpore se non fosse per una autentica e clamorosa contraddizione, nella quale proprio la stessa Direzione Regionale VVF del Lazio è spiacevolmente incorsa, creando così, l’ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico.
Qualche mese addietro, infatti, il Direttore Regionale VVF a seguito di un lungo e laborioso tavolo tecnico con i sindacati, avente per oggetto una sorta di riorganizzazione del dispositivo tecnico urgente del territorio laziale, valutò l’ipotesi di istituire il distaccamento volontario di Magliano come non più necessaria, proprio a causa della vicinanza con un secondo distaccamento VVF, quello viterbese di Civita Castellana, già preesistente da anni e costituito di soli vigili professionisti (distante solo 15 km dal comune maglianese).
Nonostante tutto, smentendo se stessa, la Direzione Regionale VVF del Lazio ci ripensa e ignorando i contenuti del suddetto piano di riorganizzazione del soccorso appena ultimato e, soprattutto, le necessarie e non più rinviabili misure di revisione della spesa, autorizza il Comando Provinciale VVF di Rieti ad effettuare un corso di volontari da assegnare a Magliano Sabina.
A ciò si aggiunga che a rendere ulteriormente inutile e profondamente antieconomica l’idea della Direzione Regionale VVF, concorre il fatto che nel prossimo mese di settembre, a neanche 30 km da Magliano Sabina, sorgerà finalmente a Poggio Mirteto un distaccamento di Vigili del Fuoco (operante attraverso un presidio che già attualmente fornisce ai circa 45 mila abitanti della Bassa Sabina una pronta risposta in caso di chiamata di soccorso durante le ore diurne).
Il risultato finale, visti i reiterati richiami del Governo alla riduzione degli sprechi nella Pubblica Amministrazione, è a dir poco stravagante: a dispetto della razionalizzazione dei costi, nel raggio di nemmeno 100 km ci saranno ben 3 distaccamenti dei Vigili del Fuoco (due di professionisti e uno di volontari).
Restando sempre in tema di denaro pubblico, è bene poi che si sappia che organizzare e portare a compimento un corso di vigili del fuoco volontari è a dir poco oneroso: si va dalle spese sostenute dall’Amministrazione VVF per n. 43 nuove divise complete e altrettanti dispositivi di protezione individuali (giacconi, pantaloni, maglie e guanti antifiamma, caschi e scarponi protettivi) ai costi derivanti dal vitto e dall’alloggio dei corsisti, fino alle spese per retribuire gli istruttori professionali, ai materiali didattici e alle esercitazioni pratiche.
Non basta! E se il distaccamento volontario dovesse aprire i battenti?
Allora in tal caso si parla di altre risorse economiche da reperire per il fitto della caserma, per le varie utenze, per gli automezzi di soccorso, le assicurazioni e il bollo, per il carburante, per le attrezzatura tecniche, per la manutenzione meccanica, per il vitto e per il costante aggiornamento professionale del quale al pari dei professionisti, anche i volontari avrebbero periodicamente diritto.
Ultima cosa: i vigili del fuoco volontari a Magliano Sabina in realtà non lavoreranno gratuitamente, ma così come è previsto dalla normativa, verranno retribuiti dallo Stato ogni qualvolta saranno chiamati per effettuare un intervento. Dimenticavo: il Comando VVF di Rieti, ormai da anni, dispone già di circa 150 vigili del fuoco volontari!
Questi piccoli dettagli, saranno sfuggiti all’attenzione del direttore regionale e del comandante VVF di Rieti?
Dall’insistenza con la quale i due dirigenti spingono per la realizzazione di questa ennesima “cattedrale nel deserto”, evidentemente, la risposta non può che essere positiva! Resta il fatto che una presenza capillare ma pur sempre razionale nel territorio dei Vigili del Fuoco rappresenta da sempre la vera e unica risposta che la cittadinanza si aspetta nel momento dell’emergenza.
Di converso, il voler realizzare progetti inutili e dispendiosi in un momento così delicato, arrivando perfino a contraddire le proprie posizioni, a mio avviso, deve costituire un campanello di allarme per l’opinione pubblica nei confronti di chi, ancora una volta, dimostra di avere una confusa e deleteria idea di “economia creativa” e peggio ancora di soccorso pubblico.
Per tali motivi, la FNS CISL e in merito a questa grottesca situazione ha già chiesto spiegazioni ai vertici del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco e continuerà con tutti i mezzi di cui dispone ad opporre una forte resistenza alla realizzazione di un simile scempio.