VERTENZA RITEL, MELILLI: OGNUNO SI PRENDA LE PROPRIE RESPONSABILITA'

Fabio Melilli, Presidente della Provincia di Rieti

“Apprendo oggi, senza nessun preavviso che Setecocm comunica l’interruzione delle commesse a Ritel.

L’ingegner Pini mi aveva anticipato prima di Natale le difficoltà di Setecocm di definire il piano industriale per l’acquisizione di Ritel, difficoltà dovute essenzialmente al fatto che il Governo, invece di liquidare a Setecocm alcune somme dovute, che sarebbero servite a capitalizzare Ritel, aveva addirittura revocato loro un altro finanziamento.

L’ingegner Pini mi aveva assicurato che la lettera sarebbe stata sospesa in attesa di una soluzione ed io mi ero premurato di avvisare il senatore Cicolani ed il Ministero dell’Industria sollecitandoli ad adoperarsi per risolvere la questione.
Se Setecocm oggi informa tutti noi della decisione, evidentemente non è stato fatto nulla.
Mi stupisce comunque che ora, senza avvisare nessuno, Setecocm faccia partire la sua lettera e mi stupisce ancora di più che essa abbia tra gli intestatari, il collegio sindacale di Ritel che con Setecocm non ha alcun rapporto.

Da tempo, con il sindacato, nutriamo il sospetto che qualcuno voglia determinare la messa in liquidazione della Ritel e troppe sono le vicende che ci rafforzano in questa convinzione.
Sembra non si voglia comprendere che la messa in liquidazione dell’azienda può forse, come qualcuno sostiene, anche favorirne l’acquisto, ma certamente non giova ai lavoratori.
Per questo penso sia necessario che ognuno si assuma le sue responsabilità.

Il Governo, che dopo aver annunciato nel passato l’esistenza di più compratori, poi spariti nel nulla, oggi sembra non sia in grado nemmeno di liquidare a Setecocm quanto dovuto o almeno di dirci se tali somme siano davvero dovute, se non altro perché la loro liquidazione è una delle condizioni poste da Setecocm per acquisire Ritel.
Finmeccanica che, pur essendo socio della Ritel, si limita a garantire per il futuro modeste commesse, per di più attraverso intermediari e a prezzi irrisori.
Alcatel, anch’essa socio di Ritel, perché garantisca al meglio la transizione.

Per quanto mi riguarda penso di avere finora fatto tutto ciò che mi è stato chiesto dal sindacato e dai lavoratori ma anche di essermi adoperato per dare soluzione ad alcune questioni che Alcatel ha posto come dirimenti per dare uno sbocco positivo alla vicenda.
Adesso tocca al Governo presentare un piano industriale e convincere Alcatel e Finmeccanica che la Ritel dev’essere salvata.
Ad ognuno le sue responsabilità”.