VERTENZA PESCHIERA-LE CAPORE, PRESENTATO UN ESPOSTO DALL'EX ASSESSORE BONCOMPAGNI

Antonio Boncompagni

“Confermando che mi sono dimesso dalla carica di Assessore ma non dall’impegno politico torno ad interessarmi di una delle principali tematiche di cui mi occupo da sempre; la valorizzazione della risorsa “acqua” a vantaggio del nostro territorio. 

A riguardo, come ex amministratore e come cittadino ho appena depositato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica del Tribunale di Rieti.

Un atto importante, estremo, che da un lato è causato dalla impotenza della politica istituzionale locale e romana a risolvere positivamente la “vertenza” della concessione e dello sfruttamento delle nostre sorgenti, Le Capore e Peschiera, e che, dall’altro, sposta la questione sul piano superiore giudiziale, ciò al fine di capire se è stato leso il diritto e le giuste aspettative del territorio reatino in relazione allo sfruttamento della risorsa idrica locale; il secondo bacino idropotabile europeo con un fatturato annuale di circa 500 milioni di euro.

Nell’esposto ho ripercorso puntualmente la vicenda a partire dall’oramai famosa deliberazione della giunta regionale del Lazio n.936 del 21 dicembre 2006, con la quale veniva adottato lo schema di Convenzione per la gestione dell’interferenza idraulica del sistema acquedottistico Peschiera – Le Capore, fino ad arrivare alla diffida inoltrata dalla Provincia di Rieti, lo scorso 29 aprile 2011, alla Provincia di Roma, all’Ato 2, al Comune di Roma e alla Regione Lazio. Diffida alla quale a tutt’oggi non è seguito alcun riscontro concreto, né è seguita la sottoscrizione della citata Convenzione di Interferenza.

Per contro l’Ato 2, l’ Ato di Roma,  continua, senza farsi carico di alcuno degli obblighi di natura economica, ambientale e manutentiva previsti dalla Convenzione, a godere di illegittimi vantaggi economici a beneficio degli Enti ad esso appartenenti e del gestore di quel Servizio Idrico, cioè Acea ATO 2 S.p.a..

La mancata operatività ed esecutività della Convenzione di Interferenza, peraltro, ha reso quanto mai difficoltosa la costituzione della società di gestione del nostro servizio idrico, Ato 3, causando gravi danni economici e patrimoniali al Piano d’Ambito, cioè al piano che programma l’andamento delle tariffe domestiche dell’ acqua per i prossimi trenta anni.

Altre questioni comprese nell’esposto sono il mancato riscontro da parte della Regione Lazio alla pregressa richiesta del Comune di Rieti di acquisire regolare concessione regionale per l’utilizzo di una quota parte della risorsa della sorgente del Peschiera per i propri bisogni idrici, e la disposizione contenuta nell’art 163 del testo unico ambientale dove si indica che una quota parte della tariffa per l’acqua venga destinata alla tutela dei terreni sorgivi; quota economica da attribuirsi alle Comunità montane dove sono localizzate le sorgenti.

In conclusione, di fronte all’ indifferenza della politica anche locale riguardo al tema del rilascio della concessione e dello sfruttamento del Peschiera Le Capore, scaduta nel lontano 1996 (in cinque anni la Conferenza dei Sindaci ATO 3 è stata riunita solo 5 volte)  attraverso l’esposto che ho presentato chiedo di verificare e valutare se il comportamento posto in essere configuri ipotesi di reato, ed in particolare se sia individuabile e ascrivibile il reato di omissione in atti d’ ufficio e concorrente abuso di funzioni, con conseguente danno erariale per la comunità reatina, ciò anche a tutela dell’ente comunale del quale sono stato amministratore e di tutti i soggetti giuridici facenti parte dell’Ato 3.