“Centinaia di assemblee nei posti di lavoro, presidi, incontri con istituzioni locali: si moltiplicano in tutte le regioni le iniziative dei sindacati delle costruzioni di Cgil Cisl Uil per far conoscere le ragioni dello sciopero generale proclamato per il prossimo 15 marzo, con manifestazione nazionale a Roma, in Piazza del Popolo a partire dalle ore 9:30. Filca Cisl ,Fillea Cgil e Feneal Uil fanno partire l’appello “a tutti e tutte, lavoratori e disoccupati, istituzioni e forze politiche perché, anche in continuità con la mobilitazione del 9 Febbraio scorso sempre a Roma di Cgil, Cisl e Uil, il 15 marzo sia protagonista a Piazza del Popolo la voglia di futuro, la voglia di scommettere, attraverso il lavoro, su un Paese più giusto e moderno”.
I sindacati chiedono che le risorse stanziate vengano spese “presto e bene, per tutte le grandi e piccole opere necessarie a creare occupazione e rilanciare il Paese. Serve una politica industriale per far ripartire l’edilizia, la filiera dei materiali (cemento, laterizi, lapidei, legno) e dell’arredo. Servono strumenti finanziari ad hoc, anche con il protagonismo di Cassa Depositi e Prestiti, che favoriscano investimenti immediati e a medio termine, per rilanciare le grandi aziende dei nostri settori e quindi tutto un indotto di piccole e medie imprese, anche
artigiane.”
Ed allora “basta perdere tempo”, da mesi abbiamo presentato una piattaforma “con proposte concrete e fattibili per difendere il lavoro che c’è e per crearne di nuovo, per dare risposta agli oltre 600 mila lavoratori che hanno perso il posto di lavoro in questa crisi che dura da anni.
Per queste ragioni il prossimo 15 marzo si svolgerà lo sciopero generale di tutte le lavoratrici e lavoratori dei settori delle costruzioni.
Per queste ragioni saremo in piazza a Roma, a Piazza del Popolo, per dare visibilità ai tanti lavoratori, spesso di piccole imprese, che forse per le caratteristiche del settore non fanno notizia, ma dietro cui si celano le ragioni vere di una stagnazione da cui, come Paese, non riusciamo ad uscire. Oramai tutti, imprenditori, amministratori locali, economisti stanno sottolineando quotidianamente come, se vogliamo far ripartire il Paese, occorre aggredire i veri nodi di fondo della nostra scarsa competitività.”
Agostini FILCA CISL Lazio Nord
Coltella CGIL
Spaziani UIL