L’assessore all’Urbanistica del Comune di Rieti, Felice Costini, nel corso della seduta odierna del consiglio comunale, ha presentato un ordine del giorno in cui, relativamente alla variante di piano regolatore dell’Asi, "si ribadisce la natura prettamente industriale della stessa area, all’interno della quale gli insediamenti manifatturieri devono rappresentare la principale attività, evitando la trasformazione in strutture commerciali, con un impoverimento complessivo della realtà socio-economico dell’intera città”. Il documento è stato approvato all’unanimità.
“Il consiglio – si legge nell’odg – afferma altresì la necessità che qualsiasi decisione ricadente all’interno del Comune di Rieti debba prevedere il parere vincolante dell’amministrazione comunale, a fine di mantenere un omogeneo controllo dello sviluppo del proprio territorio. Nello specifico, per quanto riguarda l’area precedentemente a servizio dell’ospedale generale provinciale, è necessario un ulteriore approfondimento, con una riflessione da effettuare con l’amministrazione dell’Azienda sanitaria locale, per rivalutare l’utilizzo e la destinazione di quelle aree”.
“Nel rilevare come negli ultimi anni lo sviluppo del comprensorio Rieti-Cittaducale abbia subito un involuzione – prosegue il documento – che ha visto penalizzati gli insediamenti manifatturieri, e che contemporaneamente ha visto aumentare l’attenzione verso nuovi investimenti nel comprensorio di Passo Corese, al fine di scongiurare un ulteriore declino della realtà industriale del nostro comune, si richiede al consiglio di amministrazione dell’Asi un momento di confronto per delineare insieme i progetti di sviluppo dell’area interna, con una particolare attenzione all’individuazione di specificità che possano attrarre nuovi investimenti e creare occupazione”.
“È necessario – riporta l’ordine del giorno – che venga delineato un nuovo progetto di sviluppo, tendente ad arginare la lenta e costante chiusura di insediamenti produttivi, rilanciando attraverso uno sforzo comune un nuovo disegno di sviluppo, evitando di osservare passivamente la trasformazione del nostro Nucleo industriale in area a servizi, con il rischio di speculazioni imprenditoriali che avrebbero come unico risultato un ulteriore impoverimento economico della nostro città”.