URBAN CENTER, COSTINI: GRAVE ASSENZA DELLE BANCHE ALL'INCONTRO

Costini consigliere provincia di Rieti

Il 9 giugno, su iniziativa del dirigente all’Urbanistica del Comune di Rieti, Manuela Rinaldi, si è svolto il tavolo tecnico e informativo per la costituzione dell’Urban center, dando seguito a quanto deliberato dal consiglio comunale di Rieti.

Credo che l’ampia partecipazione all’incontro – dichiara il capogruppo Pdl alla Provincia, Felice Costini – dalla Camera di Commercio alla quasi totalità delle associazioni di categoria e degli ordini professionali, stia a dimostrare l’esattezza di quel provvedimento e soprattutto le aspettative del tessuto produttivo del nostro territorio nei confronti di uno strumento che, attraverso la partecipazione, potrà ridisegnare il nuovo scenario dello sviluppo urbanistico di Rieti. È altrettanto importante ricordare che proprio l’Urban center sarà il fulcro del processo dei Piani integrati, poiché spetterà a questo ufficio la realizzazione dei Piani di assetto, misura sulla quale saranno giudicati i progetti presentati in Comune”.

“Fin qui le note positive – aggiunge Costini – e la soddisfazione di chi, come il sottoscritto, ha creduto in questo percorso fin dall’inizio, immaginando una nuova cultura urbanistica per la nostra città, partecipata e indirizzata allo sviluppo economico e in definitiva alla creazione di occupazione. Un processo che può arrivare a compimento solo attraverso la sinergia e il coinvolgimento dell’intero tessuto sociale ed economico del nostro territorio. E in questa ottica non può non preoccupare l’assenza da quel tavolo di tutti gli istituti di credito operanti nella nostra città. Assenza poco comprensibile, considerato tra l’altro che in questo caso non si chiedevano loro soldi, ma idee e condivisione di progetti, la cui ricaduta positiva, in ultima analisi, beneficerà proprio le banche”.

“Credo – conclude il capogruppo Pdl – che in questa fase il credito non si possa tirare fuori da un processo decisionale strategico, riducendo il proprio ruolo a quello di spettatore passivo. Gli istituti bancari crescono con il crescere della ricchezza di un territorio, ma non possono immaginare che il loro ruolo sia solo quello di prestare e incassare denaro, mentre è fondamentale che svolgano una funzione di indirizzo, partecipando attivamente alle scelte. Ruolo che non si può ridurre all’elargizione di ‘quattro baiocchi’ per qualche sagra”.