“Accogliamo con soddisfazione la dichiarazione del presidente della Provincia di Rieti sullo spostamento temporaneo della Sabina Universitas fuori dal centro storico e del suo impegno per la futura collocazione presso palazzo Aluffi, ex sede del comando provinciale dei Carabinieri in via Cintia.
Il problema è che il concetto di breve periodo nella pubblica amministrazione è spesso dilatato in tempi quasi incompatibili con quanti vivono la realtà economica e commerciale del centro storico della città.
Lo dimostra il fatto che il buon indirizzo politico in materia del presidente Calisse, che, poco più di 5 mesi fa disse che questo settembre la sede oggi indicata sarebbe già stata disponibile, cozza con le ordinarie difficoltà amministrative riscontrate.
Tuttavia, sicuri dell’impegno del presidente Calisse, al quale daremo quanta più collaborazione possibile in merito, non possiamo non segnalare la stonatura dell’azione amministrativa del sindaco Cicchetti il quale nel CdA della Sabina Universitas si fa promotore della proposta del suo spostamento dalla centralissima sede di Palazzo Dosi a quella più periferica dei geometri per poi riparare con un comunicato congiunto con lo stesso Calisse ove si promette che tra soli 4 mesi l’università tornerà al centro storico.
Se le motivazioni dell’abbandono di palazzo Dosi nascono da ragioni economiche, ben avrebbe potuto il sindaco invece di proporre il trasferimento ai Geometri, come risulta dai verbali, chiedere una rimodulazione dell’affitto della sede di Palazzo Dosi alla Fondazione Varrone, membro del medesimo cda, la quale, a meno che non riesca ad affittare immediatamente i locali di Palazzo Dosi, da questa operazione non avrà nessun giovamento trovandosi a dover pagare, quale socio del Consorzio universitario, un doppio trasloco anziché farne uno solo nella nuova sede di Palazzo Aluffi quando sarà pronta.
Un’operazione che avrebbe potuto sostenere in quota parte anche il Comune in collaborazione con Ascom, considerato che sarebbe venuta a costare certamente meno delle grigie vetrofanie sui negozi chiusi del centro storico, e soprattutto sarebbe stato quantomeno un bel segnale alla città nell’ottica di quella rivitalizzazione del Centro storico tanto sbandierata dall’amministrazione Cicchetti.
La sede universitaria, quale presidio e simbolo di una attività culturale, oltre a far salire nella piazza principale dipendenti e studenti che spesso si fermavano a festeggiare dopo le discussioni delle tesi di laurea nella sala convegni, avrebbe continuato a essere un punto di riferimento per la vita culturale della città, essendo sempre a disposizione per eventi, congressi e quant’altro. Perciò il sindaco dica chiaramente qual’è il suo progetto sull’Università, se volte mantenerla e nel qual caso con quali modalità, in modo da poter permettere a tutta la città di lavorare e fornire il proprio contributo per salvaguardare e rilanciare una risorsa fondamentale per il territorio.
Al momento ci sentiamo di consigliare al sindaco di far riunire nuovamente il CdA della Sabina Universitas e di formulare una richiesta di riduzione del canone alla Fondazione Varrone, membro del medesimo CdA, e di scongiurare così il trasferimento, anche perché sarebbe molto triste vedere ragazzi dover raggiungere la capitale per discutere una tesi”.
Il Partito democratico Città di Rieti