Università a Rieti, La Sapienza e Tuscia si impegnano a varare sette nuovi corsi


Di seguito una nota del presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Fabio Melilli:

“Il 25 febbraio, in linea con le scadenze dei bandi emanati dall’Agenzia della Coesione, sull’aumento dell’offerta universitaria, sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico che il Parlamento finanziò nel luglio del 2020, l’università della Tuscia, La Sapienza, il Consorzio Industriale, il Parco scientifico e tecnologico dell’Alto Lazio insieme al Sabina Circular District, hanno presentato le loro proposte progettuali.

Dalle informazioni ricevute, La Sapienza e la Tuscia hanno assunto l’impegno a varare i seguenti corsi di laurea:
Ingegneria per l’innovazione tecnologia per l’edilizia;
Economia dell’innovazione; 
Agraria e agricoltura digitale;
Fisioterapia; 
Dietistica;
Logopedia;
Igiene dentale;

I nuovi corsi si aggiungono all’offerta universitaria già esistente. In merito alle attività di ricerca, le due Università hanno presentato proposte sui seguenti temi: Benessere e salute; Chimica verde e bioindustria; Energia; Innovazione della filiera agroalimentare; Tutela del territorio e delle aree interne; Innovazione tecnologica per l’edilizia sostenibile per l’uomo e l’ambiente; Laboratorio di Economia circolare ed Economia sperimentale.

Ai laboratori di ricerca, alcuni dei quali già in costruzione e che metterà a disposizione il Consorzio insieme agli spazi necessari, lavoreranno oltre venti ricercatori.

In merito al terzo bando sul trasferimento tecnologico, la proposta del Sabina Circular District prevede la costituzione di un polo tecnologico per la transizione ecologica e circolare in partnership con Enea, Acea e Gruppo Marzotto, con spazi di incubazione e accelerazione di nuove imprese. Sono 12 le start up, tutte impegnate nella industrializzazione di nuovi prodotti per l’energia e l’economia circolare, che hanno partecipato al progetto e dichiarato l’interesse di insediarsi a Rieti. Ora attendiamo l’esito dei bandi che speriamo abbiano sollecitato anche altre iniziative. Speriamo possa essere celere così da avviare i nuovi corsi universitari e le nuove attività a partire dal prossimo anno accademico.

Nel frattempo sono ormai conclusi gli accordi tra le Università operanti nelle regioni del cratere ed il Commissario Legnini che consentiranno di investire sul nostro territorio ulteriori 15 milioni per rafforzare le attrezzature di ricerca in sintonia con le industrie reatine e con i loro obiettivi di rafforzamento. Ci sono tutte le premesse perché il nuovo Centro di Ricerca ed il Sabina Circular District possano dar vita ad una nuova stagione di  crescita del nostro nucleo industriale.”