UNA DELEGAZIONE IN VISITA AL CARCERE DI RIETI

Casa circondariale di Rieti

Questa mattina, una delegazione composta da Rocco Berardo, consigliere uscente della regione Lazio, Giordani, Torelli e  Centorame di Sabina radicale, il sindaco di Rieti Petrangeli e il presidente delle Camere Penali di Rieti Arcangeli ha visitato il carcere di Rieti.

La struttura si è presentata molto diversa da quelle classiche all’italiana. I detenuti sono in una cosiddetta sorveglianza dinamica quindi hanno la possibilità di accedere liberamente nei corridoi della sezione. I detenuti attualmente presenti sono 312 di cui 161 stranieri. 220 di questi sono definitivi. Il carcere di Rieti attualmente può ospitare 369 detenuti. Nove sezioni sono state aperte sulle 11 disponibili.

L’amministrazione penitenziaria non ha ancora previsto una pianta organica per questo carcere tuttavia lo standard che dovrebbe prevedere un agente per ogni due detenuti – e quindi dovrebbero essere 155 circa gli agenti di polizia penitenziaria – è ricoperto solo in parte: sono infatti 114 gli agenti presenti attualmente.

Il problema principale della struttura tuttavia è rappresentato da quello sanitario che verrà fatto presente al presidente della Regione Zingaretti: attualmente i medici che coprono il servizio sanitario sono solo presenti di giorno, infatti dalle 20 fino alle 8 non vi è presenza medica all’interno della struttura penitenziaria, mentre sono tre gli infermieri per ogni turno, dalle 7 alle 21. Il reparto di radiologia c’è  ma non è funzionante: manca controllo e collaudo sulle macchine, più il personale tecnico. Lo spostamento in ospedale per una semplice lastra risulta logisticamente difficile e economicamente oneroso.

Sono 44 i detenuti lavoranti mentre sono quattro quelli che hanno fatto richiesta per accedere ai corsi universitari, non è ancora stata attivata la scuola elementare e media provocando grande disagio per i tanti detenuti che vorrebbero iscriversi. I 10 computer disponibili nell’area informatica vengono utilizzati raramente anche perché non sono stati ancora avviati i corsi di formazione.

Infine tre informazioni:
– La carta dei diritti dei detenuti e degli internati che dovrebbe essere consegnata all’ingresso non risulta  consegnata.
– L’ufficio del magistrato di sorveglianza  non è istituito a Rieti: dunque quello di Viterbo è costretto a dividersi fra le due
  province.
Alle ultime elezioni, anche se in 106 hanno sottoscritto la presentazione della Lista Amnistia Giustizia, hanno votato solo in
  otto, molti per mancanza di diritto di voto, tanti per scarsa informazione.