A distanza di soli dieci giorni dalla grande mobilitazione svoltasi in tutta Italia a cui hanno preso parte centinaia di allevatori capitolini e reatini ed intitolata singolarmente “Un giorno da allevatore”, Coldiretti comincia a raccogliere i primi frutti con risposte ed impegni concreti provenienti dal mondo delle istituzioni.
Il primo tavolo delle trattative è stato già allestito nei giorni scorsi presso il Ministero delle Politiche Agricole a seguito del quale sono stati presi una serie di impegni, primo fra tutti quello di imbastire un rapporto di fattiva collaborazione con l’Autorità garante per il mercato e la concorrenza al fine di evitare il prolungarsi di pratiche commerciali scorrette, riconoscendo quindi che l’attuale situazione genera un evidente dislivello tra i vari attori della filiera commerciale. L’impegno sarà pertanto finalizzato a ridare dignità al costo di produzione alla stalla, diventato ormai negli ultimi tempi a dir poco irrisorio.
Altro passaggio fondamentale affrontato durante le trattative è stato quello della trasparenza che ha indirizzato i lavori verso la necessità dell’indicazione obbligatoria del paese d’origine o del luogo di provenienza per il latte in quanto tale e per il latte usato quale ingrediente di prodotti lattiero caseari. Questo impegno è stato corroborato dall’adesione, espressa dalla grande distribuzione organizzata, (GDO) all’impegno di garantire al consumatore una maggiore trasparenza sull’origine del latte attraverso un segno chiaro ed omogeneo che indichi la zona di mungitura.
“E’ una grande soddisfazione vedere come le nostre mobilitazioni e manifestazioni di piazza diventino canali utili non solo a sensibilizzare le istituzioni verso i problemi dei produttori – ha affermato Gabriel Battistelli, direttore di Coldiretti Rieti – ma anche e soprattutto facciano da premessa verso la costituzione di tavoli volti alla risoluzione dei problemi. Sia l’impegno preso sul versante dell’antitrust sia le intenzioni espresse in merito all’indicazione obbligatoria dell’origine sono di certo due pilastri fondamentali da cui far partire un impegno sempre maggiore che possa toccare le diverse criticità dell’intero comparto”.
L’adesione della GDO in particolare, rappresenta una chiave di lettura di quello che potrebbe essere un nuovo trampolino di lancio per l’intero comparto agroalimentare italiano.
Quella del latte rimane ad oggi una partita work in progress e Coldiretti continuerà a combattere la sua battaglia portando avanti tutte le rivendicazioni avanzate durante “Un giorno da allevatore”.