Secondo gli accordi Ministeriali la vertenza avrebbe dovuto seguire un’evoluzione a cui le parti si erano impegnate ad attenersi.
Cambio dell’Amministratore unico De Filippo (per incopatibilita’ ambientale con i “Soci”) e ingresso del nuovo Amministratore (Domenico Fazzalari).
Fuoriuscita di I.G.(azioni precedentemente prese in carico dal presidente Melilli), ritiro della procedura di cassa integrazione (i “Soci” hanno convenuto che questa decisione la rimandavano ad altra data) e finalmente ingresso dei nuovi “Soci” si dice che esistano ma ancora non ne abbiamo alcuna traccia).
L’ultimo verbale Ministeriale indicava come data possibile per un nuovo incontro la metà di gennaio ma, siamo ormai alla fine del mese e non se ne sa nulla.
A discapito di chi? A vantaggio di chi?
L’unica operazione fino ad ora fatta è quella di pulizia intorno ad un’interesse che non è certo dei lavoratori bensì quello di allargare un margine di manovra che si era ristretto per interessi divergenti tra i “Soci” (L’Alcatel ha dettato i tempi e i modi).
La UILM invita le parti a rispettare gli accordi presi in sede Ministeriale, cominciando dal ritiro della procedura di cassa integrazione in quanto aleggia su questa vertenza come corvi sulla carogna.
La UILM non cambia idea e ribadisce che chi ha causato questo stato di cose ha la responsabilità morale sia verso i lavoratori che dell’impoverimento socioeconomico del territorio scaturito dalla vertenza.
Questa situazione non da alibi a nessuno e se qualcuno pensa di stare fuori sbaglia; Alcatel, Ritel, Governo, Regione, Provincia, Comune ognuno per le proprie competenze sono tutti coinvolti.
Che le imminenti elezioni non ridiventino la vetrina per i politici che con le solite promesse tengono in ostaggio i lavoratori Ritel fino al giorno del voto per poi abbandonarli: è un film gia’ visto!
Sia