“Se il futuro della professione docente si riduce ad una misurazione del reddito e magari per allargare qualche posto si introduce il “middle management”, significa che di scuola e di rivoluzione culturale dobbiamo parlarne e molto.
Non è aumentando la burocrazia nella scuola e gerarchizzando la funzione docente che si fa vera scuola: pensare in questo modo significa tornare al modello della Legge 107, che ha pensato la scuola come una brutta copia di un ufficio pubblico che eroga servizi a domanda individualizzata. Ora anche on line. A cosa pensiamo? Ad una sorta di New Amazon formativo?
La lezione del Coronavirus non è servita a nulla se ognuno resta sulle stesse posizioni, mentre si dovrebbe riflettere sul futuro, avviare una trasformazione culturale. Servono menti aperte, nuovi orizzonti, non vecchie ricette. Siamo proprio sicuri che il metro per misurare la carriera di un docente sia quello di cambiarla? Perché non si inizia a dare valore, considerazione, adeguata retribuzione al lavoro?
Nelle nostre scuole lavorano docenti bravi e motivati che vanno pagati per fare il loro mestiere, non per cambiarlo con uno che ha in comune solo il luogo di lavoro. La comunità educante ha bisogno di una leadership diffusa, che essa stessa dovrà riconoscere. Non può essere imposta. La scuola deve essere e restare sempre palestra di libertà e di insegnamento critico.
La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mai mollato. Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche adeguate più che amministrative.
La nostra Costituzione ci ricorda che la libertà di insegnamento è il cardine della funzione docente e c’è una sola domanda cui va data una risposta: come si garantisce? Chi garantisce la libertà e l’essenzialità del lavoro fatto in classe? La soluzione non si trova spostando le professionalità in altri ambiti. Al contrario, si deve professionalizzare ancora di più la funzione cardine della scuola”.
Così, in una nota, il Segretario generale UIL Scuola, Pino Turi.