Ci era sembrato di capire che la vicenda degli Ex LSU già impiegati da molti Enti Laziali (tra questi la Provincia di Rieti) fosse arrivata a conclusione! Niente di più Vero! Appena reinseriti negli organici di Comuni e Comunità Montane arriva la doccia fredda: Non possono prendere servizio fino a quando non arriverà l’autorizzazione formale della Regione.
Giova ricordare che a seguito della decisione della Giunta Regionale del Lazio, guidata da Renata Polverini (svuotamento del bacino LSU), molti Enti nei primi mesi del 2012, aderendo alla iniziativa regionale, stipularono con gli LSU dei contratti a tempo determinato della durata di tre anni.
Successivamente, nel 2013 la Regione Lazio contestò la propria operazione mettendo in crisi lavoratori ed Enti. Questo destò proteste e minacce da parte di molti Enti e dei lavoratori, soprattutto per il tramite delle organizzazioni sindacali, di promuovere azioni giudiziarie. Dopo tanto peregrinare si arrivò alla soluzione di revocare le convenzioni stipulate, sospendere i lavoratori dal servizio con conseguente revoca del contratto (avvenuto nei mesi di maggio e giugno 2014) e reinserimento in un novo bacino LSU.
Esperite queste formalità la Regione Lazio approvava il nuovo elenco dei lavoratori LSU e lo comunicava ai Comuni e Comunità Montane interessate. Una prassi svoltasi in tempi ragionevolmente brevi. Tant’è che Comuni e Comunità Montane hanno assunto gli atti deliberativi, di utilizzo degli LSU, trasmettendoli alla Regione. Per effetto degli atti adottati (nella maggioranza degli Enti) dai primi giorni di luglio i lavoratori sono tornati a svolgere le attività che facevano fino a qualche mese prima con la speranza di percepire nuovamente una retribuzione.
Il 24 luglio con una nota della Regione Lazio, a firma del Dirigente D’Area dott. Ferlito e dal Direttore della Direzione dott.Noccioli, indirizzata a tutti gli Enti utilizzatori, comunica che prima di far riprendere servizio ai lavoratori debbono aspettare la comunicazione Regionale.
Una notizia che indigna perché non è più possibile giocare e prendere per i fondelli sempre i più deboli. Non è accettabile che lavoratori, che comunque hanno una dignità, subiscano i soprusi di una burocrazia (lautamente retribuita) che non ha ragione alcuna di porre veti e cavilli portando nocumento ai già miseri bilanci familiari di lavoratrici e lavoratori che chiedono semplicemente di lavorare ed essere lasciati in pace.
L’UIL FPL condannando l’accaduto, invita l’on Melilli (Segretario Regionale del PD) l’Ass.re Regionale Refrigeri e il Consigliere Reginonale Mitolo ad attivarsi immediatamente per porre fine a questa assurda tragicomica vicenda che non fa onore alla Regione Lazio.