UIL DI RIETI IN CAMPO PER RIDURRE LE SPESE DELLA POLITICA REGIONALE

UIL Rieti

Continua la battaglia per i tagli alle spese della politica intrapresa dalla Uil a livello nazionale e sposata anche dalla Uil di Rieti che, in quest’ottica, ha deciso di promuovere il referendum per l’abolizione del vitalizio previsto per i consiglieri e gli assessori regionali. Nel week end del 10 e 11 marzo, grazie all’impegno di tutto il sindacato di viale Matteucci, in piazza del Comune sarà allestito un gazebo per la raccolta delle firme.

Nei giorni scorsi il segretario provinciale Alberto Paolucci ha partecipato ad un incontro nella capitale con i vertici del sindacato nel corso della quale sono stati costituiti due Comitati Promotori per la presentazione rispettivamente: a) di una proposta di legge regionale d´iniziativa popolare, ai sensi dell´art. 37- 1° comma dello Statuto della Regione Lazio, avente quale oggetto: "il contenimento delle spese necessarie al funzionamento delle Istituzioni regionali"; b) referendum abrogativo, ai sensi dell´art. 61 – comma 1° lettera a) dello Statuto, delle norme che prevedono l´istituto del vitalizio per i consiglieri regionali e gli assessori in carica o cessati dal mandato nella IX legislatura regionale".

Nei prossimi giorni saranno attivate le procedure previste dalla normativa regionale in materia di proposte di legge d´iniziativa popolare e di referendum abrogativi, ultimate le quali sarà indetta una apposita conferenza stampa per illustrare, nel merito, ai cittadini del Lazio gli obiettivi che si intendono raggiungere con le due iniziative: i risparmi per il bilancio regionale.
A livello reatino, il comitato è costituito dal segretario generale provinciale Alberto Paolucci e dai segretari di categoria Domenico Teodori e Walter De Santis.

“La Uil a livello nazionale da tempo si batte per la riduzione dei costi della politica – ha commentato il segretario provinciale, Alberto Paolucci – e come Uil di Rieti abbiamo sposato e sostenuto fin da subito questa battaglia. Siamo pronti a fare tutto ciò che possiamo per evitare gli sprechi. Questa è una battaglia nella quale crediamo e che sentiamo davvero nostra, soprattutto vivendo quotidianamente la realtà della nostra provincia. Il settore industriale è sparito, la crisi impone sempre più sacrifici alle famiglie e non possiamo più tollerare un divario così forte tra il cittadino comune e il politico. Per questo abbiamo deciso di dire no ai vitalizi”.