Come sindacato U.G.L. Rieti vogliamo condividere alcune considerazioni sulle scelte operate dall’Amministrazione Provinciale di Rieti, in merito al destino degli appartenenti all’ormai ex corpo della Polizia Provinciale.
La situazione attuale, dopo la firma dell’accordo avvenuto presso l’osservatorio Regionale in data 02 novembre 2015 tra la parte pubblica ed i sindacati, prevede che le figure individuate dal Presidente della Provincia che resteranno all’interno della polizia locale siano solamente 5. Questa scelta è assolutamente legittima, in quanto lo stesso Decreto Madia prevede tale opzione.
Per quanto riguarda il restante personale, è stata prevista la possibilità di transitare alle dirette dipendenze della Regione Lazio (parliamo di 12 operatori). Tale opportunità viene concessa, però, solamente a chi rinuncerà al proprio profilo professionale e cioè alla figura di agente di polizia locale. Tutto ciò è previsto ugualmente dal medesimo Decreto, anche se ci chiediamo quali mansioni tale personale dovrà andare poi a svolgere, visto che ancora non è stato stabilito nulla a riguardo.
A questo punto alcune riflessioni nascono spontanee: il corpo di polizia locale è attualmente composto da 18 unità più il comandante. Un operatore è ormai transitato alle dipendenze di un Comune della Sabina e un altro è ormai prossimo alla pensione. La cosa più naturale da fare, a nostro modo di vedere, era convocare tutto il personale di Polizia e chiedere se qualcuno avesse intenzione di cambiare volontariamente profilo professionale. A quel punto, con un atto di coraggio, il Presidente avrebbe potuto decidere di mantenere tutto il restante personale alle proprie dipendenze.
La giustificazione che il bilancio dell’ente non permetteva di operare in questo senso ci sembra un pochino scricchiolante, visto che detto personale non incide in maniera eccessiva sulle casse dell’Amministrazione. La verità è che sul corpo di polizia locale i vari amministratori che si sono succeduti negli anni, non hanno mai “creduto e di conseguenza investito troppo” e lo stesso dicasi per l’attuale comandante. Questo particolare settore, ahimè, è stato sempre visto come un problema da affrontare e non come una risorsa da valorizzare, come invece avviene in altre province italiane. La tutela dell’ambiente, della flora, della fauna, il rispetto del Codice della strada e delle altre importanti materie assegnate dalle varie normative al suddetto corpo, non hanno mai interessato troppo chi ha gestito questo Ente locale. Sono decine negli ultimi anni le nostre lettere di denuncia che abbiamo inviato alla stampa, alla locale Prefettura ed agli stessi Amministratori.
Nessun provvedimento serio è definitivo è mai stato preso, tranne appunto quello di ieri 2 novembre. Non una parola è stata spesa in difesa degli operatori della polizia provinciale nei vari consigli provinciali pre e post-riforma Del Rio. Gli agenti sono stati abbandonati a loro stessi e relegati, anche per diversi mesi, all’interno del Comando di via tavola d’argento senza poter uscire di pattuglia. Ciò a causa della mancanza di automezzi di servizio, nonostante lo stesso corpo gestisca un autovelox che ogni anno introita oltre 2 (due) milioni di euro (per l’anno 2015 sono previsti 2.600.000 euro) e che la legge, nella fattispecie il Codice della strada, preveda che parte di quegli incassi venga utilizzata per l’acquisto, la manutenzione dei mezzi e delle attrezzature ed il miglioramento del servizio della polizia locale. Anche di questo qualcuno dovrà rispondere.
Ma l’ultima riflessione, forse quella che ci amareggia di più, è che nell’ultimo Consiglio Provinciale sia stata firmata da tutti i consiglieri una mozione a difesa del nucleo della Polizia postale di Rieti che è a rischio chiusura. Ci uniamo a tale decisione perché sicuramente anche quella è una realtà da tutelare e potenziare proprio per la specificità del lavoro svolto. Sempre più spesso infatti si sente parlare di reati pedopornografici e truffe via internet. Ma i Consiglieri Provinciali, il vice Presidente ed il Presidente stesso, avrebbero quantomeno dovuto, anche per una parvenza di interessamento, spendere qualche parola in difesa anche del proprio Corpo di Polizia.
Ora ci auspichiamo che la Regione Lazio sani questa situazione, legiferando come previsto dal Decreto Madia e stabilendo di mantenere le specifiche funzioni di Polizia locale agli operatori che così potranno continuare a garantire il presidio del territorio rurale, altrimenti sguarnito di tali attività di vigilanza e controllo. Chiediamo alla politica tutta, un intervento urgente a difesa degli agenti della Polizia provinciale. Qualcuno diceva “La Provincia di Rieti, attraente per natura.
Ugl Rieti
Il Segretario Generale Marco Palmerini
Ugl Autonomie
Il Segretario Prov.le Francesco Puglielli