La revoca delle deleghe assessorili effettuata dal Presidente della Provincia durante la campagna elettorale, aldila della contingente inopportunità in quanto avvenuta senza la necessaria condivisione, va colta anche in termini positivi come momento di revisione inframandato dei rapporti tra il Presidente Melilli e la coalizione di centro.
Come è noto, la stessa un anno fa si e’ presentata agli elettori con un proprio programma ed un proprio candidato alla presidenza e soltanto al turno di ballottaggio ha appoggiato il candidato del centrosinistra con la precisa condizione, tra l’altro, del non coinvolgimento negli esecutivi di rappresentanti della sinistra radicale.
Occorre oggi verificare preventivamente, rispetto ad una semplice e burocratica ripresa della collaborazione in giunta con il conseguente sostegno consiliare alla maggioranza, se l’azione dell’esecutivo in questo scorcio di mandato sia stata rispondente agli indirizzi programmatici sottoposti agli elettori e, successivamente, confermati nella seduta di insediamento del consiglio.
Il risultato espresso dal territorio provinciale nella recente consultazione elettorale regionale, nel mentre ha premiato in maniera chiara la candidata Polverini, anche al netto dell’apporto dell’Unione di Centro, ha di converso evidenziato una difficoltà della coalizione provinciale di centrosinistra di intercettare quel consenso elettorale normalmente ascrivibile ad una maggioranza ancora in “luna di miele”.
Occorre, quindi, effettuare una approfondita analisi della realtà sociale del territorio per capire le difficoltà che incontra la giunta provinciale ad intercettare i problemi ed essere percepita dai cittadini come un soggetto in grado di avviarli a soluzione in un momento contrassegnato, peraltro, da un crescente disagio sul fronte occupazionale e dello sviluppo.
Non è irrilevante rispetto a quanto appena evidenziato, attendere il processo di formazione della nuova giunta regionale, sia in relazione alla auspicabile presenza nella stessa di rappresentanti del territorio reatino, sia in relazione alle deleghe che la neo Presidente riterrà di assegnare agli assessori che saranno prescelti, tra i quali saranno annoverati anche autorevoli esponenti dell’Unione di Centro.
Quanto sopra richiede, quindi, un’attenta osservazione della situazione in divenire proprio per garantire una forma di contiguità operativa con l’esecutivo regionale che va considerato soggetto istituzionale prima ancora che soggetto politico.
Si sottolinea, altresì, che la giunta provinciale rispetto all’attività quotidiana, anche senza i rappresentanti dell’Unione di Centro, continua ad avere i numeri per assumere le necessarie decisioni deliberative, potendo contare, ad adiuvandum, sull’appoggio del relativo gruppo consiliare per quanto attiene il sostegno politico-morale degli atti posti in essere nell’interesse dei cittadini.