Ubertini: "Il 4 marzo c'è stato un voto di reazione, sia sociale che morale"

Carlo Ubertini, ex assessore al Comune di Rieti, è intervenuto ai microfoni di Radiomondo per un commento post voto:
“Da un punto di vista generale, nazionale, credo che il significato di questa espressione di voto è stato un significato prevalentemente di reazione. Reazione sociale che si è manifestata con il voto alla Lega e manifestazione morale espressa attraverso il voto al Movimento 5 Stelle. Per tanto tempo i partiti tradizionali, tutti, sono rimasti sordi alle generazioni che continuavano a proliferare e oggi abbiamo avuto il punto più alto della manifestazione. Altre volte si manifestava con l’astensione, oggi con una reazione sociale e morale.
Questo mi sembra il significato profondo e sintetico del voto.
Non credo sia irreversibile questa condizione, ma bisogna toccare il fondo per risalire, e probabilmente abbiamo toccato il fondo in questa vicenda, anche per il comportamento dei partiti  Gli stessi partiti debbono tornare ad essere espressione di idee e gli uomini devono essere funzionali alle idee rappresentate dai partiti. Negli anni, invece, si è verificato l’opposto. il partito da involucro di idee si è trasformato in strumento di percorsi personali. Ci sono stati partiti prevalentemente piegati alle logiche personali, utilizzati da chi voleva fare carriera politica. Questo è diventato un elemento di insostenibilità.
Pur militando io, da sempre, nell’alveo  di un partito tradizionale quale quello socialista, oggi legato al movimento ambientalista, anche per questo ho voluto fare una candidatura alla camera di servizio, per tenere fede alla mia formazione politica e familiare socialista, sia per la mia formazione universitaria ambientalista, avendo teorizzato l’ecosocialismo, nella consapevolezza della non riuscita, ma pur gravitando in quel partito debbo dire che complessivamente il risultato di questa elezione, di reazione, non è stato nè imprevedibile nè immotivato. E’ stata una scossa che dovrà interrogare re tutti, sopratutto una sinistra ai minimi termini e che pretende una sua radicale rifondazione.
Per quanto riguarda il discorso sulle regionali – prosegue ai microfoni di Radiomondo – c’è da sottolineare che il buon governo ha pagato, in linea con quanto detto. C’è stato un antidoto a questa montante reazione, sia con quanto è successo con Zingaretti che ha ereditato una Regione disastrata e che è stato premiato per una politica di risanamento. Non possono non sottolineare l’ottima prestazione di Simone Petrangeli che portava evidentemente non solo il suo nome ma anche l’azione di una giunta che lui ha guidato, dove c’è stata anche la mia opera, risarcita attraverso questa affermazione di Petrangeli.”
C’è stata la consapevolezza che la sua immagine ha rappresentato ciò che di buono è stato fatto collettivamente in Comune.”