A seguito del nostro articolo inerente la riapertura di via Cintia ai ciclomotori pubblicato in data 3 agosto 2018 (LEGGI), è giunta in redazione una nota dell’ex Assessore all’Urbanistica Carlo Ubertini che riportiamo integralmente:
“La stampa ci ha trasmesso il resoconto di un avvenuto incontro tra alcuni commercianti, esterni ad Ascom e gravitanti prevalentemente in via Cintia, e l’Amministrazione Comunale.
Incontro incentrato sulla richiesta di riapertura di via Cintia al transito veicolare, per ciò stesso assolutamente naturale e totalmente prevedibile considerando l’intervenuta discriminante riapertura della parte “alta” di via Garibaldi.
A quanto si legge le risposte prodotte dagli esponenti dell’attuale Amministrazione, pur facendo intravedere sul piano analitico una certa consapevolezza delle reali cause della crisi economico-commerciale, in termini di propositi attuativi continuano ad abbandonarsi ai più tristi e meschini istinti demagogici.
A fronte di ciò mi sia consentito sviluppare alcune considerazioni, accompagnate da un interrogativo finale, rigorosamente inscritte nella cornice della pura razionalità, così respingendo la vulgata di presunti preconcetti ideologici. Nel periodo primaverile-estivo dell’anno in corso, fino ad oggi, per ammissione degli stessi commercianti del centro storico, si è registrata una chiara flessione degli utili commerciali rispetto all’analogo periodo del 2017.
Ciò nonostante l’intervenuta sospensione della ZTL in via della Verdura e, principalmente, in via Garibaldi e la notevole intensificazione delle manifestazioni ad uso commerciale realizzate proprio in centro storico.
Se i fondamenti della logica classica restano ancora riferimento tra gli umani, ciò continua a dimostrare l’assoluta indipendenza della crisi economico-commerciale dal tema della mobilità.
A dispetto di queste continue dimostrazioni, l’Amministrazione Comunale sembra intenzionata a ripristinare l’accesso dei ciclomotori in tutta Via Cintia, così arrivando ad ignorare tre aspetti fondamentali.
In primo luogo il fatto che questi veicoli, fin dalla istituzione della nuova ztl, possono agevolmente raggiungere per altri percorsi i relativi spazi di sosta, segnatamente in Largo Alfani ed in parte in Largo Cairoli, in pieno centro.
In secondo luogo il fatto che il raggiungimento dei su esposti spazi di sosta specifici sarebbe oggettivamente precluso dal transito per Via Cintia. In terzo luogo il fatto che i veicoli in questione, in termini scientificamente acclarati, risultano altamente inquinanti sotto il profilo ambientale ed acustico.
In sostanza la sintesi del previsto provvedimento consisterebbe nel consentire un transito di ciclomotori in tutta via Cintia al solo scopo di inquinare giorno e notte.
Ecco, allora, che affiora l’interrogativo conclusivo:
Perchè i ciclomotori e non gli autoveicoli?
Se si è convinti delle ragioni a sostegno della riapertura delle vie “pedonalizzate”, perchè non assumersi la responsabilità di riportare tutto alla condizione preesistente all’introduzione della nuova ztl?
Perchè non “riaprire tutto a tutti”?
Perchè non ricostituire parcheggi ovunque?
Ciò consentirebbe di affiancare alle prove logiche anche quelle sperimentali circa le vere cause del declino del centro storico, ambito urbanistico che, nel mondo, viene riqualificato, valorizzato, rilanciato da interventi di pedonalizzazione.
Sarebbe un atto di trasparenza amministrativa, di recupero di onestà intellettuale, pur introducendo un’involuzione culturale, civile, financo commerciale, degna del più cupo oscurantismo amministrativo.”
Carlo Ubertini