Tutti gli uomini nascono uguali, però è l’ultima volta in cui lo sono

Abbiamo atteso tre giorni prima di scrivere quanto state leggendo, ma in occasione dell’ampliamento dei lavori Plus in piazza Vittori – via Cintia ci siamo accorti di un privilegio che vede protagonista il Vescovo che cozza molto con il precetto cattolico del “siamo tutti uguali su questa terra”.
Piazza Vittori è stata chiusa su ogni lato e i nastri delimitativi della Polizia Municipale percorrono tutto il lato destro di via Cintia salendo dall’arco di Bonifacio VIII fino alla cattedrale di Santa Maria, impedendo così ai cittadini, ai negozianti e soprattutto ai residenti di parcheggiare la propria autovettura, come sarebbe di loro diritto senza i lavori in corso.
Quindi, loro, per tornare a casa devono lasciare l’automobile molto distante e percorrere a piede il tratto di strada che va dal posteggio che hanno trovato dopo tanto sudare, visto che ce ne sono veramente pochi nel centro storico.
Dall’altra parte della medaglia invece c’è il Vescovo al quale non solo non è stata tolta la possibilità di parcheggiare sotto gli archi del Vescovado, esteticamente un pugno nell’occhio per i turisti, ma che addirittura è stata realizzata un’apposita rampa in cemento per permettergli di uscire comodamente con l’automobile.
Ma come, non siamo tutti uguali in questo mondo?
Evidentemente no, non siamo tutti uguali nei diritti e nei doveri, c’è sempre chi si trova un passo avanti e chi è costretto a rimanere un passo indietro.
Abraham Lincoln non sbagliava quando disse: “Tutti gli uomini nascono uguali, però è l’ultima volta in cui lo sono”.