Turi (UIL Scuola) sulla finanziaria dopo il passaggio alla Camera ed ora al Senato

UIL Scuola

“Una legge di bilancio senza anima e senza una vera prospettiva di sistema – questo il commento del Segretario generale della Uil Scuola dopo il passaggio alla Camera delle misure di finanza pubblica. Si continua a finanziare in modo surrettizio le scuole paritarie, e non per dare il legittimo supporto derivante dalla pandemia, sottolinea Turi – ma elargire finanziamenti incostituzionali, nascosti sotto la foglia di fico del sostegno. Una finanziaria a toppe, effetto arlecchino, aggravato dagli emendamenti passati con il beneplacito del governo senza un disegno organico. Resta la preoccupazione per il futuro del sistema scolastico che deve risolvere problemi come quello del reclutamento e della lotta al precariato.

Così mentre misure strutturali restano totalmente inevase, si prevede l’introduzione del jazz nei licei musicali e delle équipe formative dei docenti nei territori. La buona notizia per cui non ci sono tagli – sottolinea il Segretario generale della Uil Scuola – è offuscata da uno spreco di risorse, peraltro a debito, che nulla hanno a che fare con un disegno organico di rilancio del sistema scolastico.

Si continua, in modo autoreferenziale, a propinare una narrazione che ci allontana dal mondo reale, quello stesso mondo reale che vede ancora la scuola in prima linea per poter aprire in presenza e in sicurezza. Tutto a livello di dibattito pubblico mentre non si provvede a dotare di risorse adeguate il capitolo del rinnovo del contratto. Base per poter affrontare i veri problemi della scuola. I diritti universali saranno ancora sacrificati se non si arriverà ad aprire tutte le scuole in presenza e in sicurezza. L’unico pallido segnale di inversione di tendenza è l’aver cambiato i parametri per il dimensionamento degli istituti scolastici.

Mancano ancora i presidi sanitari nelle scuole, non ci sono investimenti sulle persone che quelle innovazioni dovranno attuare, non c’è traccia di rinnovo del contratto. Dopo l’ok della Camera la legge di Bilancio passa al Senato. Visti i tempi ristretti riteniamo che non cambierà di una virgola”.