“Il 19 gennaio scorso la Regione Lazio ha dato il parere positivo definitivo alla valutazione d’impatto ambientale sulla realizzazione del progetto denominato TSM2, ovvero della realizzazione di nuovi impianti di risalita e piste da sci nel Monte Terminillo, ignorando una nostra diffida inviata nelle settimane scorse all’ufficio regionale delle politiche ambientali.” È quanto dichiarano i coordinatori nazionali Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti, rispettivamente dei Verdi ed Europa Verde, entrambi già assessori all’Ambente della Regione Lazio, che aggiungono:
“Il progetto autorizzato, denominato TSM2 (Terminillo Stazione Montana), prevede 10 nuovi impianti di risalita; due bacini per l’innevamento artificiale pari a 136mila metri cubi; 37 km di piste da sci; il taglio di 17 ettari di faggeta vetusta tra i 150 e 200 anni, ma con alcuni esemplari che potrebbero arrivare ai 400 anni; circa 8,7 km di trincee su praterie non riproducibili. Il tutto in un’area che prevede la presenza di aquila reale, lupo, orso, e che doveva essere candidata a sito Unesco proprio per le sue antiche faggete.
Il cambiamento climatico in corso non esiste nelle valutazioni fatte dalla regione Lazio per l’autorizzazione concessa a questo progetto ad alto impatto ambientale, che insiste in zone a conservazione speciale tutelate dall’Unione Europea da una specifica direttiva.
La carenza di neve – spiegano i due ex assessori regionali – viene superata dalla regione realizzando due bacini di acqua per l’innevamento artificiale per un totale di 136.000 metri cubi acqua che verrebbe sottratta da falde e corsi d’acqua.
Domani presenteremo un esposto al ministero dell’Ambiente, perché lo stesso ministero, in due note distinte datate 25 marzo e 6 luglio 2020 ed inviate alla regione Lazio sul progetto del Terminillo, avvertiva la regione di rispettare la lettera m comma 1 dell’art.5 del DM 17 ottobre 2017, che vieta nelle zone a speciale conservazione tutelate dalla UE la realizzazione di nuovi impianti da sci. Per questo, in una diffida, chiediamo l’annullamento in autotutela dell’atto, e contemporaneamente invieremo un altro esposto alla commissione ambiente UE”, concludono Bonelli e Zaratti.