Il Museo Archeologico della Sabina Tiberina, sito in piazza Duomo a Fara in Sabina, aprirà le proprie porte, seppur in maniera temporanea, ad altri reperti archeologici appartenenti alla storia del territorio sabino. Si tratta infatti di resti archeologici di eccezionale importanza, che promettono di gettare nuova luce sulla storia antica di Fara in Sabina e i suoi dintorni. Questi reperti, frutto di recenti scavi condotti nei pressi della stazione di Passo Corese, includono gli scheletri di una comunità vissuta in Sabina oltre 1800 anni fa. A svelare i dettagli e i segreti affascinanti di questa scoperta sarà il convegno fissato per venerdì 6 settembre che riunirà il sindaco di Fara in Sabina, Roberta Cuneo, il soprintendente Alessandro Betori (che all’epoca del rinvenimento delle tombe era il funzionario archeologo della zona e seguì direttamente i lavori), Francesca Licordari, funzionario archeologo, e altre figure del settore.
La Pro Loco di Fara in Sabina – gestore ufficiale dell’ufficio turistico comunale e del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina – è infatti lieta di annunciare il convegno “Le tombe di Passo Corese. Studio di una necropoli romana”, che si terrà venerdì 6 settembre alle ore 16 presso la Sala Civica Santa Chiara di Fara in Sabina. Questo evento imperdibile riunirà esperti, professionisti e appassionati del settore per fare luce su un vero e proprio viaggio attraverso il tempo. Si tratta di un incontro che offrirà un’opportunità unica per immergersi nel mondo affascinante dell’archeologia. E, nello specifico, permetterà ai partecipanti, studenti, professionisti del settore, insegnanti, appassionati e curiosi, di scoprire un altro straordinario tassello riguardante il passato di questo territorio. Parliamo infatti di un convegno dedicato agli scavi effettuati nel 2015 nell’area della stazione di Passo Corese (frazione di Fara in Sabina): durante un intervento di bonifica dagli ordigni bellici è stata incredibilmente rinvenuta una necropoli romana, ovvero ben 42 sepolture datate dal I al III secolo d.C. Viene considerato infatti uno dei ritrovamenti più prestigiosi degli ultimi anni.
Durante l’incontro saranno presenti diversi archeologi, studiosi e ricercatori, tra cui anche coloro che sono intervenuti direttamente agli scavi e che in questi anni hanno studiato gli scheletri per capire il sesso, l’età, l’alimentazione, la statura e tutte le altre informazioni (ad esempio gli aspetti di tipo sociale, culturale e religioso) per determinare la loro vita in quell’epoca. Tra questi vi sono:
- Dott.ssa Alessandra Petra, direttrice Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina;
- Dott. Alessandro Betori, Soprintendente SABAP per le province di Frosinone e Latina;
- Dott. Mauro Lo Castro, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l;
- Dott.ssa Rosaria Olevano, Soc. Coop. Il Betilo – Servizi per i Beni Culturali s.r.l;
- Dott. Mauro Rubini, Direttore Servizio di Antropologia della SABAP per le province di Frosinone e Latina;
- Dott. Angelo Gismondi, Laboratorio di Botanica, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
- Dott.ssa Cristina Martínez Labarga, Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
- Dott.ssa Flavia Maria Novi Bonaccorsi, Conservatore per i Beni Culturali;
- Dott.ssa Tiziana Orsini, Istituto di Biochimica e Biologia cellule CNR di Monterotondo, Roma.
“Siamo entusiasti di poter condividere queste scoperte straordinarie con il pubblico. Questi reperti – dichiara Alessandra Petra, direttrice del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina – non solo arricchiscono la nostra collezione, ma offrono anche nuove opportunità di ricerca e comprensione del nostro passato. Ci teniamo inoltre a sottolineare., precisa la direttrice, che il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina è l’unico museo della provincia di Rieti che ospita reperti provenienti unicamente da quell’area geografica dell’antica Sabina gravitante intorno al Tevere, in cui fiorirono i grandi centri di Cures ed Eretum, proprio grazie ai contatti e ai commerci con i popoli vicini resi possibili dalla navigabilità del fiume”.
Durante l’incontro sarà quindi possibile sia conoscere le ultime scoperte relative agli scavi in questione sia comprendere meglio il ruolo dell’archeologia nella società moderna. Inoltre, per proteggere e rendere accessibile al pubblico questo prezioso patrimonio culturale, in una delle stanze del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina – Fara in Sabina (ubicato presso Palazzo Brancaleoni in piazza Duomo) sono conservate le ricostruzioni di due scheletri che potranno essere visionate temporaneamente dopo il convegno.
Per informazioni e prenotazioni contattare l’Ufficio Turistico Comunale in piazza Duomo, 2 al numero 0765 277321 (gio. ven. sab. dome e festivi) oppure il 380 2838920 (WhatsApp) – visitafarainsabina@gmail.com.