Terminillo stazione montana, una compatibilità impossibile

Apprendiamo dalla stampa – o meglio dalle polemiche tra le istituzioni che dovrebbero governare il Terminillo – che è in corso un intenso lavoro teso a riconfigurare il progetto ‘Terminillo Stazione Montana’ al fine di superare lo “scoglio” (così lo definisce il Comune di Rieti; sarebbe a nostro avviso più corretto usare il termine “garanzia ambientale”) della Valutazione di Incidenza, che come noto ha sancito la incompatibilità del TSM (facendo seguito a parere analogo di pochi anni fa).
Cerchiamo di immaginare in queste ore calde amministratori e progettisti, assiepati attorno al costoso plastico presentato con orgoglio nel 2014, togliendo, tagliando e riposizionando le bacchette degli impianti di risalita alla ricerca affannosa di nuove collocazioni.
A nostro parere si tratta di un lavoro completamente inutile.
Come abbiamo ampiamente argomentato nelle Osservazioni alla VIA presentate nel Febbraio 2015, infatti, il TSM ha problemi ben più vasti, problemi che le istituzioni continuano a far finta di non vedere.
Se la Regione Lazio ha avuto senz’altro ragione ad emettere un parere negativo in sede di Valutazione di Incidenza, il suo parere di compatibilità positiva con il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è palesemente errato perché le sue norme vietano con chiarezza la realizzazione di nuovi impianti, e nel TSM di nuovi impianti ce ne sono molti. Lo abbiamo scritto e ben argomentato nelle Osservazioni, ma la risposta è stata una confusa identificazione tra il concetto di “nuova opera” e di “riqualificazione” senza alcuna base normativa. Il fatto che la Regione Lazio sembra non essere in grado di interpretare correttamente un proprio strumento di governo lascia francamente sconfortati.
In aggiunta ci sono gli aspetti economici. Abbiamo argomentato la vacuità delle analisi economiche del TSM originario, che a parere degli estensori raggiungerebbe il pareggio di bilancio soltanto incrementando di dieci volte gli sciatori attuali; le nostre Osservazioni sono state sostanzialmente ignorate, eppure la valutazione della performance economica di un progetto è parte integrante di una VIA, perché non c’è nulla di più impattante di un progetto che consuma risorse ambientali senza offrire in cambio uno scenario occupazionale credibile.
Promettere sviluppo su basi fragili quali quelle del TSM originario è stato irresponsabile, e siamo in attesa di conoscere quale fantastico incremento di sciatori si prefigge il nuovo TSM; o qualcuno pensa che le analisi economiche redatte per il TSM originario possano essere disinvoltamente traslate nel nuovo?
Chiamiamo ancora una volta le Istituzioni a guardare in faccia la realtà e a trarne le conseguenze; il TSM – bruciando risorse pubbliche – incrementerà il già consistente novero di opere incompiute, di opere abbandonate, di bilanci di gestione fallimentari (ed assistiti) che intristiscono il Terminillo. L’unica preoccupazione dei promotori del TSM sembra essere stata finora quella di realizzare opere (peraltro in maniera maldestra, come ci ricordano l’Autorità Anticorruzione e i procedimenti giudiziari in corso a carico di esponenti del Consorzio Smile), di dare incarichi ben retribuiti per progettare opere la cui redditività non si è in grado di dimostrare.
Il Terminillo potrà a nostro avviso avere un futuro interessante di sviluppo, ma solo e soltanto se si cambierà ottica e si predisporrà un programma lungimirante e complessivo di messa in valore delle sue straordinarie risorse, un programma volto alla promozione di un ampio spettro di attività pluristagionali, programma al quale la componente sciistica – nonostante la profonda crisi in cui versa, accentuata dai progressivi effetti del cambiamento climatico – potrà dare un contributo commisurato alle sue effettive potenzialità, ovvero riqualificando (come consentito dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale) gli impianti esistenti.
A questo sono chiamati oggi gli amministratori; se così non sarà – e il TSM sarà varato, magari alla chetichella verso la metà di Agosto – è facile prevedere che tra dieci anni avremo la medesima economia stagnante, nonché un ambiente ed un paesaggio che avranno perso qualità ed attrattività. E forse nuovi amministratori (se i precedenti si saranno elegantemente eclissati) continueranno a parlare di sviluppo senza aver fatto tesoro delle esperienze passate e senza aver capito le potenzialità reali del Terminillo.
Nota di Altura Lazio, Cai Lazio, European Consumers, Inachis, Italia Nostra Rieti, Mountain Wilderness, Postribù, Rieti Virtuosa, Salviamo il Paesaggio Rieti, WWF Lazio.