Terminillo, Cantalice e il Genius Loci ne “Il dio degli incroci”, nuovo libro dell’autore romano Cascavilla

Dal 1 aprile 2021 è in libreria il nuovo libro dell’autore romano Stefano CascavillaIl dio degli incroci. Nessun luogo è senza genio, edito da Exòrma Edizioni.

Il dio degli incroci invita a recuperare sensibilità e un rapporto soggettivo con i luoghi, per tornare a vedere dove ora non vediamo più nulla. Il Genius Loci è ovunque, basta imparare a riconoscerlo.

Il nodo, il punto di partenza da cui si dipana l’intera discussione è Roma; è qui che il Genius Loci ammonisce Furio Camillo a non spostare la città a Veio, dopo l’invasione dei Galli: «“Qui staremo benissimo” disse il Genius prendendo in prestito la voce di un centurione. Furio Camillo lo ascoltò. È dunque il genio del luogo che dobbiamo ringraziare se Roma è ancora oggi al suo posto e non sorge invece a Veio».

Al Genio di Roma («che tu sia maschio o femmina», come recita un’iscrizione sul Campidoglio) è dedicato un intero capitolo: «lo spazio ha una qualità divina che ne permea ogni porzione, assume forma di Genius, e in questa forma si presenta all’uomo». Il Genio è in ogni luogo pubblico: il mercato degli schiavi, il mercato del vino, persino la zecca imperiale.

«Il dio che proteggeva nel II secolo a.C. l’affollata intersezione tra la via Herculea e la via Appia è lo stesso che abita oggi […] il Terminillo», il santuario della Santissima Trinità a Vallepietra («una modesta chiesa scavata nella rupe» che «custodisce un’antica immagine della Trinità, una figura ipnotica e potente»); è lo stesso dio che guarda il Cammino di San Benedetto e il «paesino di Cantalice» vicino a Rieti con la sua «piccola chiesa». Il Genius Loci è, davvero, ovunque.