“Visto che il Governo ci sta togliendo il sangue, allora noi preferiamo donarlo ai cittadini”. Questo è lo slogan di una decisa protesta contro il Governo annunciata dai Sindacati Autonomi della Consulta Sicurezza, l’organizzazione più grande di tutto il Comparto con circa 43.000 iscritti.
Nel dettaglio, le organizzazioni sindacali autonome del SAP (Polizia di Stato), del SAPPE (Polizia Penitenziaria), del SAPAF (Corpo Forestale) e del CONAPO (Vigili del Fuoco) protesteranno in Piazza del Popolo a Roma il 27 agosto. E alla protesta vi parteciperà anche una una delegazione del CONAPO Rieti, guidata dal Segretario Provinciale Rieti Andrea Faraglia.
L’ipotesi rilanciata da alcuni organi di stampa, di prorogare per altri due anni il blocco delle retribuzioni è inaccettabile, pericolosa e ridicola – spiega Faraglia – soprattutto, cozza in maniera fragorosa con le roboanti dichiarazioni che i titolari del Viminale (Alfano) e della Difesa (Pinotti) hanno rilasciato nelle settimane scorse, promettendo e quasi garantendo il superamento del tetto stipendiale che penalizza le donne e gli uomini in divisa in misura maggiore rispetto al pubblico impiego. Basti pensare che il doppio taglio dovuto al mancato contratto e al tetto stipendiale comporta, per un operatore delle qualifiche intermedie, una decurtazione di 400/500 euro netti in busta paga.
“Centinaia e centinaia di poliziotti, penitenziari, forestali e vigili del fuoco – affermano le segreterie nazionali delle quattro organizzazioni riunite nella consulta sicurezza – si ritroveranno in piazza del Popolo, a Roma, assieme ad un’autoemoteca che effettuerà prelievi di sangue”.
“L’obiettivo è quello di aderire in massa per lanciare un segnale forte a questo Governo, che continua a tagliare sulla sicurezza. Spiegheremo alla gente – aggiungono i quattro leader – le ragioni di una protesta che non è legata soltanto a rivendicazioni stipendiali, anche se le nostre retribuzioni sono al palo da 5 anni e il tetto salariale ci penalizza in misura maggiore rispetto al pubblico impiego, il taglio delle risorse per attrezzature, formazione, mezzi, ormai vetusti e chiusure di sedi di servizio”.
Gli stessi sindacati annunciano anche un presidio permanente davanti a Montecitorio che si protrarrà fino al 10 settembre.
“I ben pagati tecnici della spending review – tuonano i segretari generali Gianni Tonelli, Donato Capece, Marco Moroni e Antonio Brizzi – pensano di recuperare risorse massacrando ancora la sicurezza? Non è sufficiente il taglio di circa un miliardo e mezzo di euro previsto già quest’anno che si aggiunge agli oltre 4 miliardi decurtati dal 2008 a oggi? Vogliamo capire se si ipotizza un nuovo blocco contrattuale, una proroga del tetto stipendiale o entrambe le cose”.
“I professionisti della sicurezza hanno già dato e non intendono in alcun modo subire l’ennesima umiliazione. Non vanno poi sottaciute le gravi ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini che derivano dalle diminuite assunzioni di Poliziotti e Vigili del Fuoco dovute al limite del turn over al 55%. Non c’è più sangue da spremere agli operatori della sicurezza, le ultime gocce – concludono i sindacati della Consulta Sicurezza – le doneremo il 27 agosto ai cittadini, che ne hanno certamente più bisogno e ne faranno migliore uso della casta sanguisuga che ha limitato la sicurezza del nostro paese”.