STEFANIA GUNNELLA CISL FP: QUALE FUTURO PER LA SANITA' REATINA

Sanità

Nel giro di qualche settimana si è passati dagli allarmi per i paventati, massicci tagli del personale in forza alla Asl di Rieti a un moderato ottimismo, grazie all’accordo raggiunto in sede regionale per merito della pervicace opera di pressione messa in campo dalle Organizzazioni Sindacali.

Come noto, lo scorso 26 maggio è stato infatti sottoscritto un protocollo tra OO.SS. e Regione Lazio che ha prorogato fino alla fine dell’anno i contratti in scadenza il 31 dello stesso mese di maggio, con la previsione di un’ulteriore proroga di due anni e la contestuale attivazione dei percorsi necessari alla stabilizzazione dei precari (che a Rieti sono circa duecento).

Tale importantissimo risultato, che la Cisl rivendica con particolare orgoglio per l’impegno profuso sia dalle sue strutture locali, sia dai massimi livelli delle sue articolazioni regionali e nazionali, non è tuttavia sufficiente a placare l’incertezza che regna sul futuro della sanità reatina, sulla quale continuano ad incombere molte nubi, a cominciare dal piano di rientro dettato dai decreti regionali, che pende come una spada di Damocle sul nostro territorio e che ha già causato la chiusura dell’ospedale di Magliano Sabina e il drastico ridimensionamento di quello di Amatrice.

Tutte queste voci non possono evidentemente essere considerate ciascuna a sé stante, ma vanno prese come elementi di un complessivo quadro su cui occorre fare immediata chiarezza. Per questo motivo, la Cisl Fp ha chiesto al Direttore Generale della Asl di Rieti un incontro urgente per definire in tempi certi e rapidi il percorso teso a salvaguardare gli standard dei servizi sanitari resi alla popolazione nelle varie strutture territoriali, anche in relazione all’impiego del personale a vario titolo in servizio.

E’ infatti evidente che il livello dell’assistenza erogata è direttamente proporzionale alle risorse umane disponibili (oltreché a quelle strumentali, di laboratorio e infrastrutturali) ed è altrettanto chiaro che la distribuzione e l’utilizzo del personale deve seguire criteri rispettosi tanto della massima produttività quanto dei diritti dei singoli lavoratori.

Solo un numero sufficiente di operatori adeguatamente professionalizzati può del resto garantire uno standard minimo di prestazioni alla popolazione presente sul territorio provinciale. Pertanto, anche le procedure di allocazione dei lavoratori seguite alla ristrutturazione della rete ospedaliera provinciale dovranno tener conto dell’auspicato potenziamento dell’offerta sanitaria, al pari delle innovazioni organizzative già predisposte dalla Direzione aziendale.

Di tutto questo chiederemo assicurazioni al Dott. Gianani, confidando nella sua disponibilità al confronto per scelte operative che si pongano a reale presidio della sempre più bistrattata sanità reatina.