Dopo due anni di molestie costanti e continue è finita la persecuzione di una donna di Rieti (una insegnante del 1963) grazie all’intervento dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo.
Con l’accusa di stalking è stata denunciata la reatina P.S. del 1972. L’indagine è stava avviata dai Carabinieri qualche mese fa allorquando la vittima sporse denuncia negli uffici del Reparto operativo.
Al telefono cellulare dell’insegnante e su quello del proprio marito giungevano continui sms contenenti accuse diffamatorie a suo carico. L’ignoto molestatore, inoltre, era solito inviare degli sms anche ai parenti della vittima annunciandogli che in una delle cabine telefoniche di Rieti, di cui forniva le coordinate, era stata depositata una lettera anonima. Per evitare che la lettera finisse nelle mani di chiunque, la vittima era così costretta a correre a ritirare la missiva diffamante.
L’indagine si è rilevata complessa, in quanto tutti gli sms risultavano giungere da diverse cabine telefoniche del centro abitato. Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo hanno allora piazzato delle videocamere puntate su tutte le cabine telefoniche di Rieti, attendendo pazientemente l’invio del prossimo sms. L’anonima persecutrice è stata così scoperta ed identificata.
Sono in corso indagini tese ad accertare compiutamente le ragioni che hanno motivato la stessa a compiere per due anni di seguito una così costante e continua azione persecutoria (è uno dei pochi casi in cui lo stalker è dello stesso sesso della vittima).