SOPPRESSO IL "SERVIZIO DI REGISTRAZIONE NASCITE" PRESSO OGP DI RIETI

Ospedale San Camillo De Lellis di Rieti

Apprendiamo da diverse denuncie che il “Servizio di registrazione nascite”, attivo presso l’Ospedale di Rieti sin dal 1997, è stato recentemente soppresso per mancanza di personale.

Il servizio era espletato a cura della ASL, che a giorni alterni, e per due ore al giorno, occupava un singolo operatore per la compilazione dei modelli di registrazione che poi venivano inviati al comune per tutti i relativi adempimenti. La soppressione di questo servizio comporta gravi conseguenze.

Se infatti un bimbo nasce all’interno di un matrimonio, il papà può recarsi da solo presso il Comune per gli adempimenti di rito. Se invece il bimbo appartiene ad una coppia non sposata, o se la mamma è sola, la stessa deve obbligatoriamente recarsi in comune ed effettuare la registrazione, richiedendo permessi di uscita temporanea all’ospedale, anche se in difficili condizioni di salute, o a rischio emorragia, magari (e questo capita soprattutto a donne straniere) a bordo di mezzi pubblici.

Non è infrequente vedere presso l’ufficio anagrafe del comune di Rieti, donne in pigiama, ciabatte e vestaglia che hanno ancora difficoltà a camminare, e che sono lì per registrare la nascita del proprio figlio.

Un fatto molto grave, per il quale la Conferenza Provinciale delle Donne del Partito Democratico chiede alle autorità competenti immediata chiarezza.

Riteniamo essenziale che questo servizio venga ripristinato. Non è concepibile, infatti, che le esigenze di bilancio portino a provvedimenti che umiliano la dignità delle donne, e che provocano un pericoloso incremento dell’iniquità sociale, distinguendo tra donne e bimbi di serie A e serie B.