SNF, A RISCHIO UNDICI COMANDI STAZIONE IN PROVINCIA DI RIETI

Corpo Forestale dello Stato di Rieti

La segreteria nazionale del Sindacato nazionale Forestale comunica che, in accordo con alcune organizzazioni sindacali, è intenzione del capo del Corpo forestale dello stato, Cesare Patrone, procedere a una riorganizzazione logistica e territoriale del Cfs.

Tale riassetto porterebbe sul territorio della provincia di Rieti alla soppressione di molteplici comandi di stazione. La decisione verrebbe intrapresa in virtù di una logica di “economizzazione” da attuarsi nella pubblica amministrazione.

L’Amministrazione centrale si è impegnata a istituire un nuovo tavolo tecnico, nazionale e regionale, “attualmente in corso d’opera”, al fine di valutare gli elaborati già prodotti, ma nella provincia di Rieti, secondo questi dati, poiché il numero dei forestali in forza risulta pari a 130 unità e quello previsto dalla vigente pianta organica è di 74, si conterebbe un “soprannumero” di circa 56 unità. Tale esubero porterebbe alla chiusura di ben  undici comandi di stazione: Accumoli, Borbona, Posta, Cottanello, Cittareale, Cittaducale, Lisciano, Monte San Giovanni, Scandriglia, Colle di Tora, Fiamignano. Comandi che spesso rappresentano l’ultimo avamposto di polizia in molti Comuni rurali.

Parere di questa segreteria è che si debba tutelare ad ogni costo il ruolo di polizia “di prossimità” assicurato dal Corpo forestale dello stato ed evitare tagli lineari sconsiderati e privi di logica. Sopprimere un baluardo di legalità, come i comandi stazione della Forestale, con le loro specificità, le loro competenze “tecniche” in settori delicati come quello agro-silvo-pastorale, tutela del paesaggio (edilizia, rifiuti) in generale, degli ecosistemi naturali, significa non garantire più un servizio al cittadino che ha il diritto costituzionale di vedere protetto e tutelato un proprio bene fondamentale come l’ambiente e il paesaggio. C’è da considerare, inoltre, che nella provincia di Rieti ricade parte del territorio del Parco nazionale d’Abruzzo e Monti della Laga, una Riserva regionale, due bacini lacustri di rilievo, oltre che vaste aree naturali protette da leggi comunitarie e nazionali (Sic e Zps) a cui si aggiunge un’orografia prevalentemente montana.

Invece, si prendono decisioni solo sulla base dei numeri, senza valutare in maniera approfondita le varie realtà, le peculiari problematiche, la futura gestione delle risorse umane e senza assolutamente considerare soluzioni alternative da discutersi eventualmente con i vari enti locali.

La Forestale non sparirà di certo, ma la sua presenza sul territorio risulterà inevitabilmente ridotta al minimo e ridotto al minimo sarà l’apporto che essa potrà attivamente dare alla cittadinanza.