“Ad undici mesi dal sisma, dopo un doveroso silenzio, rispettoso dell’immane tragedia di vite umane pagata dai comuni di Accumoli e Amatrice, in qualità di Amministratori Locali, riteniamo sia oggi necessario cominciare a parlare di territorio.
Il terremoto, devastante per l’intera Valle del Velino, a partire anche dalla città di Rieti, è andato ad incidere su un’area la cui situazione socio-economica già prima degli eventi sismici rendeva necessaria una totale riorganizzazione dei servizi, tanto a livello di localizzazione quanto a livello di efficienza e funzionalità alle esigenze che nel corso degli anni si sono andate diversificando.
L’amplissima estensione geografica della nostra Vallata e la sua scarsa incidenza demografica richiedono oggi un’importante e puntuale pianificazione dei servizi essenziali, al fine di continuare ad avere un valido motivo per vivere in queste zone e lottare per il loro futuro.
L’esperienza del sisma non ci avrebbe insegnato nulla se continuassimo a pensare che le esigenze di un territorio possano racchiudersi all’interno degli interessi geografici di un singolo comune: abbiamo assolutamente la necessità di avere presidi di primo intervento facilmente raggiungibili da qualsiasi comune di questa vallata.
Oggi più che mai, purtroppo, il verificarsi di episodi che vanno anche oltre il sisma quali frane, alluvioni, incendi, ma anche semplici incidenti, rendono necessaria la collocazione di tali presidi in luoghi di facile accesso, ove, nell’eventualità di qualsiasi emergenza, possa essere anche allestita una struttura mobile di soccorso più rilevante, che possa operare con la tranquillità che nessun mezzo di soccorso resti imbottigliato in una viabilità impervia e pertanto inadeguata.
Le nostre popolazioni, che rappresentano il 70% del nostro territorio, ci stanno chiedendo di essere protagoniste del loro futuro e non spettatrici inermi di scelte prive di razionalità dettate da una fretta che a regime, con i riflettori nazionali spenti, porterà ad una gestione dell’intera area piena di incognite.
L’appello quindi a tutti gli attori di questa valle è a mettersi in gioco aprendo una profonda fase riflessiva incentrata su principi di adeguatezza che guardi non solo al futuro delle generazioni adulte ma soprattutto ai nostri giovani: ad essi dobbiamo dimostrare di essere classe dirigente in grado di condividere e decidere per il bene di tutti.
La posta in palio è altissima ed è il futuro dei nostri territori: se non abbiamo una visione chiara solida e sostenibile di dove vogliamo portare questa Valle sarà inutile affannarsi a sgomberare le macerie perché a nulla servirà una veloce ricostruzione.
In quest’ottica, si colloca la necessità di ricostruire l’Ospedale in una località strategica, centrale ed equamente raggiungibile da tutti i comuni del nostro comprensorio; è una consapevolezza della cittadinanza e delle Amministrazioni di tutta la Vallata che la frazione di Torrita del Comune di Amatrice, per la sua adiacenza alla via Salaria, è quella che più di ogni altra si presta ad ospitare una struttura ospedaliera che possa soddisfare le esigenze dell’intero territorio e non di una sola parte dello stesso.”
Le Amministrazioni Comunali di Antrodoco, Borbona, Posta