SINDACO EMILI: PENSO ALLE DIMISSIONI PER ECCESSO DI MAGGIORANZA

Giuseppe Emili, Sindaco di Rieti

Il sindaco Emili dopo l’approvazione dei quattro bandi dei Piani integrati nel consiglio comunale di ieri commenta quanto segue.

“I conti non tornano. Per il centrosinistra che quando si tratta di votazioni, espressione della democrazia, rimedia solo e soltanto batoste. Per Il Messaggero che nella sua locandina continua a ignorare il comune senso del pudore.

Ecco i risultati delle votazioni sui Piani integrati:
risoluzione presentata dalla opposizione
consiglieri maggioranza: 23 (2 assenti *) – voti contrari effettivi: 23
consiglieri minoranza: 16 – voti a favore effettivi: 9
(*) perdurante e giustificato impedimento

programmi integrati di intervento. Ambito 1: Aree ex industriali
consiglieri  maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 25
consiglieri  minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 9

programmi integrati di intervento. Ambito 2: Viale Matteucci e zona Annonaria
consiglieri  maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 26
consiglieri  minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 7
astenuti: 2

programmi integrati di intervento. Ambito 3: Asse ferroviario e Porta d’Arce
consiglieri maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 24
consiglieri minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 7
astenuti: 3

programmi integrati di intervento. Ambito 4: Frazioni
consiglieri maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 23
consiglieri minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 7
astenuti: 4

Appare chiaro dalle votazioni, come scorrettamente non attesta la locandina del Messaggero, che la maggioranza di centrodestra non ha dovuto patire le proverbiali sette fatiche per approvare i cosiddetti Piani integrati e portare avanti la seduta di consiglio. Essa è durata, infatti, per un così importante argomento, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21: meno delle otto ore che, come è noto, compongono una giornata lavorativa. Evviva l’opposizione dura e pura e la sua segreteria generale.

Ps: Il sindaco dichiara che sta prendendo in seria considerazione la possibilità delle dimissioni per eccesso di maggioranza o, se volete, per assenza di avversari: non ci prova più gusto. Alla faccia dello sfilacciamento”.