“Vista la situazione in cui si trovano i lavoratori dell’Arcobaleno credo sia necessario un appello affinché si trovi una soluzione quanto prima”.
Lo dichiara Matteo Simeoni, responsabile provinciale del Dipartimento per le Politiche del lavoro del Popolo della libertà.
“Sedici dei ventiquattro lavoratori, ad oggi, sono fuori dal perimetro produttivo Ritel.
Questo dopo aver raggiunto nel giugno scorso un accordo che, a fronte dei sacrifici da parte dei lavoratori e delle ottimizzazioni da parte dell’azienda, doveva portare al riassorbimento dei dipendenti Arcobaleno alle dirette dipendenze della Ritel”.
“L’intesa prevedeva l’inclusione di tutti i lavoratori – spiega Simeoni – ma solo in undici hanno trovato ricollocazione. I sindacati hanno sollecitato le istituzioni locali e il mondo politico. Proprio per questo, ritengo di dover far un appello all’amministratore unico Domenico Fazzalari, il quale sostiene che la Ritel stia vivendo un momento di particolare difficoltà e al quale ricordo che a giugno, così come per tanti altri giugno precedenti, la condizione in cui versava la Ritel non era certamente rosea.
Lo invito, quindi, a prendersi le proprie responsabilità e a dare seguito a quanto sottoscritto. Nel caso in cui Fazzalari abbia altre ragioni per sostenere un ulteriore aggravio sostanziale della situazione, si confronti, come doveroso, con le organizzazioni sindacali affinché si trovi un percorso aggiuntivo che tenga conto delle esigenze dei lavoratori, i quali hanno ottemperato a quanto veniva chiesto loro nell’accordo.
A questo punto – conclude – è la parte aziendale che deve fare un passo avanti verso la completa applicazione dell’intesa”.