La Pia Unione Sant’Antonio di Padova, domenica 13 giugno nel giorno della festa liturgica di Sant’Antonio di Padova, ha voluto inserire una celebrazione dedicata agli agricoltori reatini.
Le spighe di grano d’oro donate dai loro avi nel 1926 testimoniano la forte devozione dei “contadini della Piana“ verso il santo tanto caro ai reatini. Il legame stretto tra il Giugno Antoniano Reatino e i contadini affonda le sue radici già agli inizi del Novocento, testimoniato dagli scritto dello storico Venanzio Varano della Vergiliana, erede di una nobile famiglia terriera della pianura.
Il Varano scrive: “Ogni fratello veste il nero sacco e va in processione con un cero acceso nella mano, sotto il manto dell’umiltà e della fede: egli è venuto dalla campagna lontana in sul mattino, e si è recato a pagare il suo obolo e a ricevere cioccolato e limonata, biscotti e ciambellette, ma prima ancora di adempiere i suoi doveri umani, egli si è inginocchiato ai piedi del Signore e ha fatto ammenda del suo peccare e si è nutrito del Divino Pane. Il più gran numero dei ‘Fratelli di Sant’Antonio’ proviene dalla campagna, dove il cuore impara naturalmente la luce della Creazione e la vita oltre mirabile dello spirito, dove l’animo viene ingentilito e fiorito di immagini soavi e di sorrisi fecondi e buoni nelle fruttificazioni meravigliose e semplici della natura che li circonda e li tempra”.
La descrizione fatta dallo storico si intreccia con la tradizione orale dei fatti, pervenuta ai giorni nostri, dove si narra di un maggio e di un giugno del 1926 eccezionalmente piovosi con i campi di grano allagati e a rischio di marcire.
Dopo la Processione dei Ceri 1926, i tre giorni successivi videro il popolo di Rieti sempre radunato nella chiesa di San Francesco per chiedere a Sant’ Antonio la fine delle intemperie e la possibilità di mietere il grano che avrebbe permesso di raccoglierne i frutti e, di conseguenza, poter sfamare l’intera popolazione. La sera di giovedì 24 giugno, solennità della Natività di San Giovanni Battista, prima della sua reposizione, furono proprio i coltivatori della piana reatina a chiedere al Vescovo Rinaldi e alla Pia Unione di trasportare nuovamente la Macchina di Sant’Antonio di Padova sul sagrato della chiesa per affidare all’intercessione del Santo il ristabilimento delle condizioni meteorologiche.
Alla conclusione dei festeggiamenti del Giugno Antoniano Reatino 1926, seguirono giorni e giorni di sole ardente, il grano fu così mietuto in grande quantità e altrettanta qualità. Così il 25 luglio i coltivatori della piana di Rieti, riconoscenti, vollero donare al Santo quelle tre spighe d’oro che tutt’ora oggi vediamo.
Oggi alla vigilia del Giugno Antoniano 2021, ancora una volta segnato dalla pandemia, il desidero della Pia Unione è di esprimere tutta la solidarietà e la vicinanza possibile a questa fetta importante del popolo reatino, che ha fortemente intrecciato la propria vita a quella del Giugno Antonino.
Domenica 13 giugno alle ore 16 si terrà nella Basilica di Sant’Agostino, sede dei festeggiamenti, una celebrazione presieduta da Fr.Luigi Faraglia, cappellano della Pia Unione e religioso di origini reatine, alla quale sono invitate tutte le famiglie di agricoltori reatini.