SEDOTTA E RAPINATA DAL FIDANZATO CON ALTRI DUE COMPLICI

Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Rieti hanno rintracciato e tratto in arresto il pregiudicato Giuseppe Masiello, classe 1967, perché colpito da ordine di carcerazione, emesso dall’Autorità Giudiziaria reatina, per espiare la condanna definitiva di due anni e tre mesi circa, per concorso in rapina a mano armata.

L’episodio risale a due anni fa. Era la notte del 3 marzo 2010, quando una giovane albanese, J.B. all’epoca trentatreenne, si presentava presso la caserma del Comando Provinciale Carabinieri di Rieti, per denunciare che, poco prima, mentre si trovava appartata, in macchina, proprio con il Masiello, due individui, a volto coperto ed armati di pistola, l’avevano aggredita e derubata dell’orologio in oro.

La povera vittima non avrebbe potuto mai immaginare che il suo accompagnatore, conosciuto da qualche giorno, fosse proprio il diabolico organizzatore del colpo, con la complicità di Cristian Celletti, classe 1979 e Michele Morelli, del 1976, anch’essi pregiudicati.

Ma la dichiarazione del Masiello non convinse, all’epoca, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Rieti: troppo collaborativo con i rapinatori. Aspetto che non passò inosservato e indusse gli investigatori ad approfondire la posizione dell’ambiguo amante.

Alcuni messaggi “anomali” con i complici incastrarono definitivamente Giuseppe Masiello che, a quel punto, fu costretto a vuotare il sacco. Nottetempo, furono rintracciati anche il Celetti e il Morelli. I tre vennero arrestati e tradotti in carcere. L’udienza di convalida confermò la misura custodiale, con l’imputazione di concorso in rapina aggravata.

Dopo circa sei mesi, gli arresti domiciliari ed a novembre del 2010 la libertà, in attesa di giudizio. Agli inizi del mese di luglio 2011 il Celetti, non avendo ricorso in Cassazione, veniva raggiunto da medesimo provvedimento. Ora si attende la posizione del Morelli, nel frattempo, detenuto in carcere per altra causa.