“Chissà se Papa Nicola (al secolo presidente della Regione Lazio) dall’abbazia di San Pastore, dove ha riunito in conclave lo stato maggiore del PD, sia uscito con la fumata bianca oppure nera, quest’ultima segnale di mancata elezione al soglio pontificio (governativo).
Soprattutto c’è da essere curiosi nel sapere cosa abbia pensato Zingaretti percorrendo la via Salaria verso Rieti, toccando con mano quanti disagi i pendolari reatini ogni giorno sono costretti a sopportare, sapendo che le risorse per la sua messa in sicurezza sono stati destinati dal Governo, di cui il suo partito fa parte, verso altri territori elettoralmente più appetibili.
Oppure se abbia pensato ai danni che la sua Amministrazione sta provocando al territorio dell’intera Provincia di Rieti con il commissariamento del Consorzio per lo Sviluppo del Nucleo Industriale e quanti ne stia facendo il suo Governo, dopo la dichiarata morte della Camera di Commercio, privandoci di un altro pezzo di rappresentanza istituzionale.
Certamente avrà riflettuto, durante il viaggio, sul problema della riduzione dei posti letto e dell’allungamento delle liste di attesa che obbligano tanti cittadini a rivolgersi ad altri ospedali fuori regione incoraggiati da strade più sicure e dalla certezza di potersi curare senza dover aspettare oltre 270 giorni per una ecografia prostatica (ho le prove!).
Avrà sicuramente pensato all’addizionale regionale che continua ad essere pagata dai cittadini del Lazio all’aliquota massima prevista dalla legge a dispetto della tanto declamata uscita dal commissariamento annunciata ad ogni buona occasione.
Il compagno Governatore speriamo abbia pure rivolto un pensiero al fatto che in 8 anni, nel Lazio, che lui governa da 7, sono stati chiusi ben 16 ospedali, che il personale è diminuito del 14% e che i posti letto sono scesi di 3.600 unità sotto la media nazionale dei 3 letti ogni 1000 abitanti.
Un clamoroso fallimento che continuerà a pesare sui cittadini anche se qualcosa (di buono??!!!) il Segretario dice di averlo fatto. Mentre con una mano, infatti, tagliava soldi alla sanità pubblica e chiudeva ospedali, con l’altra rimpolpava quella privata.
Nel 2015 ha dato oltre 336 milioni di euro al Gemelli (ospedale privato), lievitati ad oltre 405 nel 2018. E sempre nello stesso anno (2018) ha convenzionato 200 posti letto al Bambin Gesù, lasciando in braghe di tela i reparti di Pediatria di ospedali pubblici, compreso quello reatino.
Di certo, però, il Presidente della Regione in questi anni non ha disdegnato l’attribuzione di incarichi lautamente retribuiti conferiti senza scrupoli nonostante sia tutt’ora sotto indagine per truffa all’interno di un procedimento penale in cui la stessa Regione Lazio – e quindi lo stesso Zingaretti – si è costituito parte civile.
Mentre impoverisce le aree interne e il nostro territorio Zingaretti non ha tuttavia esitato a nominare a capo della Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico, per la modica cifra di 155 mila euro l’anno, un dirigente coinvolto in un’inchiesta, aperta dalla Procura di Roma, su una presunta truffa da 163 milioni di euro ai danni del sistema sanitario regionale.
Chissà se ci abbia pensato mentre veniva a Rieti per annunciare che, pur di non andare a casa rischiando di non far rieleggere gran parte dei suoi deputati e senatori, molti attratti da Renzi, ha dovuto scendere a patti praticamente con tutti, comunisti, grilli e sardini (e). Al prossimo conclave!”
Andrea Sebastiani (nella foto) – Vice presidente della Provincia di Rieti