Sebastiani, Casanica, Calabrese: “Dopo Chirurgia toccherà anche ad Oncologia. E’ urgente un consiglio comunale e conferenza dei Sindaci sulla sanità”

“Apprendiamo dagli organi di informazione di alcune notizie allarmanti su quanto sta accadendo, dopo la Chirurgia, anche all’Oncologia reatina dove sembra certo che il reparto degenti ha chiuso i battenti per disposizione della Direzione Generale; la causa sembrerebbe sia stata la mancanza di personale da destinare ai reparti Covid e che, fatalmente e inopinatamente, sia stato reclutato proprio nel reparto di Oncologia.

Se tutto ciò corrispondesse alla realtà ci troveremmo di fronte ad un depotenziamento e ad un presunto arretramento dei servizi per i cittadini affetti da tumore venendo a mancare una delle strutture a supporto di miglior qualità.

Ricordiamo infatti a tutti quali e quante sono state le battaglie fatte negli anni anche con il concorso dei cittadini e delle istituzioni tutte per dotare l’Ospedale Dè Lellis di strutture in grado di accogliere e curare i pazienti con ottimi standard di qualità.

E’ noto che per l’assistenza di tali pazienti si necessita di personale altamente qualificato e formato, con degenze in ambienti protetti. Tutto ciò non ricorre nella nuova destinazione della Medicina Generale in cui i pazienti sono a stretto contatto con altri degenti portatori di patologie le più disparate. Ci giunge inoltra anche la notizia che i pazienti affetti da tumore in attesa di intervento chirurgico saranno dirottati presso una nota clinica romana, Villa Tiberia, unitamente al personale in quanto l’Ospedale non è in grado più di effettuare interventi chirurgici importanti in tempi certi. Se ciò non bastasse apprendiamo che anche il reparto di Radioterapia debba chiudere all’utenza per lungo tempo causa ristrutturazione.

Con queste premesse abbiamo presentato un’interrogazione al Sindaco per chiedere al primo cittadino di intervenire con decisione nei confronti della Direzione Generale della Asl al fine di ripristinare immediatamente la normalità, riattivando il Reparto degenti di Oncologia dal momento che non risultano agli scriventi chiusure analoghe in altre provincie e realtà del Lazio, salvo smentita.

Chiediamo al tempo stesso di intervenire sulla direzione aziendale al fine di poter permettere nuovamente l’effettuazione degli interventi chirurgici a Rieti e di impedire la mortificazione e la beffa di dover trasferire pazienti che in altre realtà vengono trattenuti nel proprio Ospedale con una migliore organizzazione dei servizi.

Di chiarire altresì con la Direzione della Asl quali siano stati i criteri di affidabilità per i quali è ricaduta la scelta su una clinica, già al centro di polemiche sulla stampa locale, piuttosto che su un’altra e se sia stata fatta una manifestazione di interesse con altre strutture magari anche a vantaggio di una migliore qualità del servizio.

Chiediamo, infine, di sapere se nell’adottare provvedimenti simili, a così forte impatto sociale, siano state fatte da parte della Asl le dovute e necessarie oltre che opportune informative alle istituzioni locali, alle rappresentanze sindacali nonché alle associazioni dei cittadini.

Se il quadro delineato dovesse essere confermato ci troveremmo di fronte ad uno stato di profonda sofferenza dell’assistenza oncologica in provincia di Rieti che si va ad aggiungere ai disagi di pazienti e familiari già messi duramente alla prova dalla pandemia.

Con queste premesse, come ribadito anche dagli organi di stampa, è facile prevedere un probabile futuro declassamento dell’Ospedale San Camillo dè Lellis al termine della pandemia con una graduale disaffezione dei cittadini verso il proprio Ospedale, specie quelli ricadenti in territori limitrofi ad altre provincie (Roma, L’Aquila, Terni).

Al Sindaco, per concludere, chiediamo uno scatto di reni e un’assunzione forte di responsabilità. Tre mesi fa abbiamo scritto al primo cittadino, quale massima autorità in campo sanitario, per chiedergli di provvedere all’immediata convocazione della conferenza dei Sindaci poiché già all’epoca si profilavano dei tagli drastici con chiusura di interi reparti che puntualmente stanno verificandosi.

Ora è il momento di testare sul campo la sua “proverbiale propensione alla battaglia” che ha caratterizzato la sua lunga attività politica negli anni, dimostrando che i reatini non sono “addormentati all’ombra delle montagne” come qualcuno o qualcuna ebbe a dire tempo addietro. Seppur con armi arruginite dal tempo noi crediamo che il consiglio comunale possa essere di grande supporto nella conduzione di un’azione a difesa del territorio, degli operatori sanitari e dei cittadini.”

I consiglieri comunali Andrea Sebastiani, Giosuè Calabrese, Roberto Casanica