Archiviata la vicenda Aragona trattata dall’attuale Amministrazione quasi fosse l’ultimo insormontabile ostacolo da abbattere prima di incamminarsi lungo sentieri gloriosi che condurranno al rilancio economico e sociale della nostra Città’. Almeno così’ credono i peones petrangeliani che stanno in queste ultime ore facendo veicolare il messaggio dell’ormai prossimo raggiungimento della tanto sperata terra promessa.
Nascondendo volutamente la realtà che dovrebbero invece raccontare ai cittadini se fossero intellettualmente onesti. I 75 mila euro che l’Amministrazione ha trovato tra le pieghe di un bilancio ingessato dai limiti imposti dalla Corte dei Conti potevano ben essere impiegati per mettere al riparo i cittadini più bisognosi dalla mannaia impositiva dei tributi locali che li colpirà da qui a qualche settimana.
Se il Comune di Rieti è costretto a farsi autorizzare dal Ministero persino per acquistare la carta igienica, mi chiedo se abbia fatto altrettanto per decidere di aprire i cordoni della borsa per dare il benservito all’ormai ex Comandante.
Delle due, una: o i provvedimenti disciplinari non erano così fondati a tal punto da giustificare un licenziamento, e allora il dirigente doveva tornare al suo posto mettendosi a totale disposizione dell’Amministrazione, oppure se i rilievi fin qui mossi giustificavano un legittimo licenziamento questa, e non altra, doveva essere la decisione che un Sindaco che si rispetti avrebbe dovuto prendere.
Invece è stato perpetrato un furto nelle tasche dei nostri concittadini costretti ad indennizzare Aragona pur di assecondare uno scontro di natura meramente personale come se il Comune fosse un’azienda privata di proprietà del Sindaco e della Segretaria Generale che saranno chiamati a rispondere da parte del sottoscritto di danno erariale per 73 mila euro.
Non importa se poi il piano cimiteriale è fermo da mesi, se la costruzione di loculi e tombe vedrà la luce chissà quando, nonostante i cittadini da oltre 18 mesi abbiano pagato interamente il costo d’acquisto.
Se l’ordinaria amministrazione resta un miraggio con l’erba nel centro città talmente alta da coprire un uomo di media altezza, se nelle frazioni non si chiude una buca per carenza di uomini e mezzi.
Se le griglie dei tombini tra Viale Matteucci e via dei Salici sono state sostituite da tavole di legno, ormai fradicio, tagliate a misura per coprire i buchi.
Se i mezzi dell’Azienda Servizi Municipalizzata non hanno carburante per viaggiare e Si hanno difficoltà nell’approvvigionamento dei pezzi di ricambio persino per la manutenzione ordinaria.
Se per far quadrare i conti saremo costretti a chiedere ai cittadini percettori di accompagno di dichiarare anche questa indennità ai fini del pagamento della IUC, la nuova imposta comunale che sostituirà Imu e Tares.
Anche se, ad onor del vero, oggi l’Assessore Bigliocchi su sollecitazione della minoranza presente in commissione bilancio, si è dimostrato in realtà possibilista e sensibile a rivedere l’impianto del regolamento.
Nonostante le reali oggettive difficoltà, che è inutile nasconderlo ci sono, non è concepibile che si continuino a spremere i cittadini oltre ogni ragionevole limite, quando il bilancio registra nel settore urbanistico appena 3 mila euro di oneri concessori incassati. Nulla. Significa che gli uffici sono fermi, immobili, così come l’intero settore dell’edilizia.
Un bilancio praticamente senza entrate, se non quelle tributarie, a fronte di spese di parte corrente che per quanto le si voglia razionalizzare, restano in questa situazione comunque insostenibili. Non vorrei che fosse il preludio del dissesto.
Andrea Sebastiani Lista Civica Rieti che Sviluppa.