Di seguito una dichiarazione dell’assessore ai Lavori pubblici, Antonio Emili, in risposta alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle:
“Non corrisponde al vero quanto riferito dal Movimento cinque stelle a proposito del dibattito che ha animato il Consiglio comunale del 29 marzo, in ordine alle condizioni di sicurezza delle scuole ed a quelle, in particolare, in cui versano gli istituti Marconi, Basilio Sisti e Sacchetti Sassetti.
A dispetto di quanto sostiene il gruppo pentastellato, infatti, così come chiarito in sede di Consiglio, tutte le scuole reatine che appartengono alla sfera di competenza del Comune di Rieti ad oggi sono già munite di una valutazione tecnica sul loro grado di invulnerabilità sismica e tutte sono assoggettate a quell’opera di rinnovato accertamento di tale performance antisismica che il Comune di Rieti sta portando avanti in collaborazione con il Critevat e le istituzioni universitarie. Quanto allo stato del Marconi, della Basilio Sisti e della Sacchetti Sassetti, in particolare, stando a quanto emerso all’esito delle indagini svolte dalle squadre Dicomac all’indomani dello sciame sismico del 2016, ciascuno di questi edifici si è rivelato essere agibile e quindi idoneo ad ospitare lo svolgimento dell’attività scolastica.
Il giudizio di parzialità di tale stato di agibilità del Marconi è dato che attiene alle sole parti del fabbricato che insistono a ridosso della palestra della scuola elementare, vale a dire a quella zona dell’istituto che è stata inibita agli alunni ed al personale e che in quanto tale non costituisce minaccia alcuna per i frequentatori della scuola. Peraltro, in attesa di dare inizio ai lavori di adeguamento sismico già finanziati con l’Ordinanza commissariale n. 33 del 2017, all’indomani del sisma del 2016 il Marconi è già stato sottoposto ad una prima opera di riparazione e di consolidamento strutturale, come pure la Basilio Sisti è “reduce” da un recentissimo intervento che ne ha innalzato il grado di invulnerabilità antisismica. Inoltre, anche qui, contrariamente a quanto si affannano a sostenere i pentastellati, nessuna delle scuole reatine e men che meno il Marconi, la Sisti e la Sacchetti Sassetti hanno subito danni tali da determinare, a norma di legge, la necessità di subordinarne la riapertura ad un preventivo esperimento di una valutazione tecnica sulla loro capacità di resistenza, posto che, per effetto della legislazione vigente, solo a fronte di lesioni di entità grave e pregiudizievole l’Autorità è tenuta ad indagare detta resistenza e ad inibire l’uso della scuola ove l’esito della ricerca si riveli insufficente.
Sotto tale profilo, ad ogni modo, l’Amministrazione comunale porterà a termine il già menzionato programma di rivalutazione del grado di sicurezza delle proprie scuole e ad esso attingerà le indicazioni utili da fornire all’Ufficio speciale della ricostruzione ed al Commissario al sisma, ai fini dell’individuazione delle priorità da osservare nell’opera di adeguamento antisismico del patrimonio edilizio scolastico situato nel territorio reatino. A tal proposito, peraltro, si rammenta ai cinque stelle che alla luce del D.LGS N. 189/2016, delle ordinanze commissariali e delle altre disposizioni normative adottate a seguito dello sciame sismico del 2016, ad oggi le sole scuole che beneficiano di misure e di contributi utili al reperimento di sede alternative a quelle originarie sono solo quelle interessate dai lavori di ricostruzione o adeguamento in conseguenza degli effetti lesivi del terremoto e non anche quelle affette da condizioni deficitarie sul piano della resistenza. Anche sotto tale profilo, dunque, si invitano i rappresentanti del Movimento Cinque stelle ad evitare atteggiamenti volti a nutrire con falsità ed illusioni le paure e le apprensioni che già agitano i sonni della cittadinanza dinanzi alla prospettiva del terremoto.
Seminare allarme, divulgare inesattezze e propugnare la chiusura delle scuole senza indicare alternative in ordine ai luoghi ove garantire la continuità dell’attività scolastica non è atteggiamento granché utile all’opera di messa in sicurezza dei luoghi in cui crescono i nostri figli. E non è condotta degna di una forza politica che ad oggi rappresenta un terzo del Paese e che come tale è chiamata a dare risposte ai cittadini, dismettendo il costume del “vaffa” e dando prova di avere una qualche capacità di Governo. Cosa, quest’ultima, nella quale l’Amministrazione comunale di Rieti confida, nella certezza che le fragilità messe a nudo dal terremoto impongano la realizzazione di una monumentale opera di messa in sicurezza delle scuole e dell’intero patrimonio edilizio delle aree a rischio, ai fini del quale il sistema edificato sinora si è rivelato assolutamente inadeguato, perché complesso, lento, farraginoso e burocratico.
Al carattere fallimentare di tale sistema, infatti, si deve il ritardo accumulato nell’avvio degli interventi di ricostruzione e di adeguamento, rispettivamente, della scuola Majorana e del Marconi di Rieti, come pure, più in generale, la permanenza a terra del 90% della macerie prodotte dal terremoto ed il mancato avvio della ricostruzione che ad oggi resta un’illusione nelle zone centrali e periferiche del cratere. Al tempo in cui siamo, dunque, Cinque stelle e quanti altri saranno investiti di una qualche responsabilità di governo sono chiamati a rivoluzionare quel sistema ed a ridurre drasticamente il numero delle Autorità e degli adempimenti preposti alla realizzazione del programma di ricostruzione e di adeguamento post – sisma delle aree colpite dal terremoto. Il che è opera che esige meno fatica nella propaganda tesa a collezionare applausi sui social network e maggiore capacità nell’elaborazione delle idee e nella realizzazione dei fatti concreti. Poiché a questi, in ultima analisi, è rimesso il compito di garantire la sicurezza dei nostri figli”.