Il Movimento 5 Stelle Rieti non può che essere insoddisfatto della risposta dell’Assessore Emili all’interpellanza che chiedeva di mettere in sicurezza studenti e personale di tre edifici scolastici di proprietà comunale.
Infatti, come ha dichiarato la consigliera Lodovica Rando durante la seduta, prendiamo atto che è confermata l’assenza di aggiornamento dell’indice di rischio per la salvaguardia della vita umana per l’istituto Marconi e l’istituto Sacchetti Sassetti, mentre per la Sisti sembrerebbe ci siano stati dei disguidi che hanno indotto il CRITEVAT a considerare assente tale indice nella sua Relazione dell’agosto scorso.
In attesa di approfondimenti tecnici su tale edificio, comunque classificato ad alto rischio, ricordiamo che l’indice di rischio è indispensabile non solo a stabilire quanto un edificio sia vulnerabile e metta a rischio la vita umana, ma anche a stabilire se l’edificio stesso possa ancora essere adibito a scuola. Pertanto, riteniamo grave che le istituzioni tutte continuino a gestire la politica dell’edilizia scolastica come se tali rischi non esistessero, ben sapendo che il massimo terremoto atteso, imprevedibile, con epicentro a Rieti è di 6.0 della scala Richter.
Nessun allarmismo, dunque, ma solo consapevolezza che stiamo correndo rischi evitabili se solo ci fosse la volontà politica. Purtroppo invece, dobbiamo riscontrare che, allo scadere della struttura commissariale, ancora non sono stati superati gli ostacoli burocratici che non permettono di impiegare al meglio i fondi stanziati che, secondo la prima Ordinanza Errani del gennaio 2017, avrebbero dovuto garantire, per tutte le scuole del cratere, la ripresa dell’anno scolastico in corso in strutture alternative sicure.
Anche questa amministrazione fino ad oggi non ha voluto mai affrontare seriamente il problema, evitando il confronto in consiglio e in commissione lavori pubblici, nonostante l’impegno preso dal Sindaco lo scorso dicembre.
Tutto ciò ha creato uno stato di estrema incertezza per le famiglie che hanno il pieno diritto di scegliere in base alla sicurezza degli edifici, all’offerta formativa e alla logistica. La conseguenza è stata una drastica riduzione delle iscrizioni per alcuni plessi scolastici storici che ora rischiano di non raggiungere il numero minimo di legge.