“Non solo sicurezza e terremoto, fra i problemi della scuola reatina. Se difatti i comitati “scuole sicure” protestano per la mancata messa in sicurezza, pochi, invece, sono coloro ai quali – comune in testa – pare interessare la vicenda oramai annosa della scuola media di Campoloniano.
La questione, in realtà, è nota: la scuola non è dotata di palestra e dunque, per poter effettuare regolarmente le lezioni di attività motoria, l’istituto necessita di un apposito finanziamento comunale che deliberi un impegno di spesa per il trasporto degli alunni presso strutture alternative. Già per lo scorso anno scolastico si era dovuto attendere addirittura dicembre affinchè l’allora giunta Petrangeli deliberasse – con deliberazione n. 248 del 13.12.2016 – di finanziare il servizio, in particolare stanziando 25.000 euro per l’istituto comprensivo “Alda Merini”. Grazie alle sollecitazioni, in particolare, di un genitore si era raggiunto l’obiettivo.
Quest’anno lo stesso genitore, un professionista reatino, si augurava che la lezione fosse stata finalmente imparata e che, pertanto, il servizio fosse stato finanziato per tempo, senza in tal modo penalizzare i ragazzi della scuola media. Ed invece, nulla di tutto questo: sollecitata la scuola con una mail dell’11 settembre, la stessa rispondeva poi ad un secondo sollecito del 16 allorchè il genitore, accertata l’assenza del servizio ed il mancato svolgimento della lezione, tornava a chieder lumi alla dirigente dell’istituto, prof.ssa Temperanza. E difatti la preside ribadiva di aver messo “…in atto, puntualmente e nei tempi dovuti, da parte di questo Istituto, TUTTE le procedure necessarie affinché venga confermato, da parte degli organi competenti, anche per il corrente anno scolastico, il servizio di trasporto che consenta lo svolgimento delle lezioni di educazione motoria agli alunni di Scuola Secondaria di I grado.” Concludeva poi la email affermando: “Si è in attesa di risposta da parte dell’Ente Locale”. A tutt’oggi, purtroppo, questa risposta pare ben lungi dall’arrivare. Nonostante difatti lo stesso professionista abbia sollecitato a mezzo pec i servizi sociali del comune, dall’ente ancora nessun cenno di riscontro.
Per andare a scuola, dunque, gli alunni potranno essere accompagnati dai genitori usufruendo del tempestivo cambio di senso di marcia di via Vazia, ma non potranno ancora svolgere un’attività regolarmente prevista nei programmi ministeriali ed, a tutti gli effetti, materia di studio ed esame.”