Scopri cosa ci raccontano i tre murales sulle facciate della Camera di Commercio di Rieti

Tre murales su altrettante facciate del palazzo della Camera di Commercio di Rieti, firmati dall’artista Ale Senso, inseriti nel progetto di Tra.Me. che porta l’arte in città, a cura di Annalisa Ferraro.

Tutti con il naso all’insù intenti ad ammirare ciò che l’artista sta creando e che verrà ufficialmente svelato il 26 luglio, ore 11:30, nell’inaugurazione alla presenza di autorità e cittadini.

Oggi, però, 21 luglio 2020, vi raccontiamo cosa raccontano i tre murales, intrisi di idee, storie, omaggi ed un fil rouge che unisce passato, presente e futuro.

Titolo murale: L’uno nell’altro

Un’opera allegorica riferita alla città di Rieti nella quale troviamo un’anfora sabina (realmente presente nel museo civico cittadino) contenuta in un’anfora romana. L’opera sta a significare che l’origine della cultura romana si poggia sulla cultura reatina. Entrambe le anfore sono raccolte tra la rigogliosa vegetazione del territorio reatino. Presenti nel murales anche riferimenti alla CCIAA, con elementi che richiamano l’agricoltura, il commercio e l’artigianato.

Titolo murale: Il pendolo

Questa seconda opera è divisa in due parti, andando a creare due distinti murales uniti dal significato intrinseco che vogliono trasmettere.

In un angolo del palazzo della CCIAA c’è un volto di anziano, nell’altro angolo un volto di giovane. Il primo sta a significare la presenza di persone anziane che hanno costruito Rieti, tra mille difficoltà e mille sogni, il secondo volto rappresenta i giovani, che sono il futuro del territorio, la speranza e la sua evoluzione. Entrambi sono uniti nel tempo, in equilibrio tra passato e futuro, come un pendolo.

L’opera contiene riferimenti agli artisti Antonino Calcagnadoro ed Arduino Angelucci.

Di seguito le foto del primo murale e di una metà del secondo. L’altra metà è in via di realizzazione.