SCOPERTO DOPO DUE ANNI L'AUTORE DELLA RAPINA ALLA BANCA POPOLARE DELL'ETRURIA DI RIETI

Carabinieri, arrestato tanzanese per violenza sessuale

Scoperto e arrestato dopo due anni, l’autore della rapina alla Banca Popolare dell’Etruria agenzia di Rieti in via dei Pini, commessa l’8 Gennaio 2009,  nel corso della quale il rapinatore armato di pistola si fece consegnare la somma di oltre 30.000 euro.

I Carabinieri del Reparto Operativo, unitamente a quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Rieti, hanno notificato un ordinanza di custodia cautelare in carcere a Luciano Terzini di Roma (Borgata Fidene) del 1957, pluripregiudicato.

L’ordinanza emessa dal GIP dott.ssa Francesca Cirana e richiesta dal PM Lorenzo Francia, è stata notificata all’interessato all’interno della casa circondariale di Roma Rebibbia, dove il rapinatore è detenuto dal 2009, in quanto all’epoca tratto in arresto, sempre dai Carabinieri del Reparto Operativo di Rieti, nell’ambito dell’operazione denominata JACKALS 2.

L’ordinanza è stata emessa in seguito alle complesse ed articolate indagini svolte dai Carabinieri che hanno individuato l’autore del reato sia in base alle descrizioni fornite dai testimoni, sia in base a complesse indagini tecniche.

Non è la prima banca che l’uomo colpisce nella provincia reatina.  Nel mese di Ottobre 2009, il rapinatore, insieme al complice, Filippo Giuffrida di 37 anni, fu arrestato dai Carabinieri del Reparto Operativo di Rieti, nell’ambito dell’operazione denominata Jackals 2, in quanto i due furono ritenuti autori di cinque rapine nella provincia: tre alla CARIRI di Passo Corese, una alla CARIRI di Osteria Nuova e una alla Banca dell’Etruria agenzia in via Alcide de Gasperi.

I Carabinieri del Reparto Operativo estesero le indagini in tutto il territorio nazionale, appurando che la coppia di rapinatori, tra il 2008 ed il 2009, aveva messo a segno ben 11 rapine perpetrate a Roma, Latina, Ostia, Firenze, Forlì e Perugia.

All’identificazione i Carabinieri giunsero anche tramite la comparazione antropometrica dei caratteri somatici del volto, confrontando i fotogrammi, all’epoca ripresi dai sistemi di video sorveglianza dell’istituto bancario, con le foto della scheda segnaletica.  Dopo L’arresto le indagini sono proseguite e i Carabinieri hanno rispolverato tutte le rapine commesse in precedenza e rimaste ad opera di ignoti.