Il vero mistificatore è Imperatori: ha convocato, a spesa del contribuente,
Forse viste anche le richieste presentate al Comune di Rieti e la possibilità che la delibera di Giunta Regionale del Lazio, già dal 2008, dava rispetto alla possibilità di regolamentare i medi grandi impianti al di fuori delle aree industriali era più fruttuoso per la città spendere l’impegno del Comune sulla regolamentazione di medi e grandi impianti.
Solamente in sede di discussione con l’introduzione dell’emendamento che ha previsto che i progetti di impianto fotovoltaico, da portare all’attenzione del Consiglio comunale, fossero non solamente quelli in aree agricole vincolate, ma in ogni area agricola, ci siamo convinti insieme ai colleghi del gruppo della efficacia del regolamento approvato.
Ovviamente il regolamento norma solamente l’aspetto procedurale limitatamente ad alcune casistiche di progetto di impianto e non tutte le possibili richieste di fotovoltaico.
Invece la mozione presentata dal gruppo del partito Democratico e votata all’unanimità dal Consiglio Comunale entra nel merito fissando alcuni principi che ripeto, perché sugli stessi vedo che si sfugge:
– nella Piana Reatina non sono ammissibili impianti a terra e dovremo consentire solamente quelli necessari al raggiungimento dell’autosufficienza energetica per le aziende presenti
– il reddito della produzione di energia elettrica degli impianti fotovoltaici integrerà il reddito delle aziende agricole, ma non dovrà diventare prevalente rispetto al reddito agricolo; la prevalenza della produzione agricola e serricola dà prova della realizzazione di impianti integrati
– la pianificazione del fotovoltaico, in aree non industriali, deve prioritariamente riguardare terreni compromessi, quali tetti di case e capannoni, aree adibite a parcheggio, altre superfici, ex cave ed ex discariche, se non recuperabili a zone umide o a verde ed utilizzando i bordi già compromessi dei percorsi stradali.
E’ su questi punti che vorrei una conferma da parte della maggioranza al Comune di Rieti. So che sono punti impegnativi per chiunque, ma la politica ha il dovere di compiere scelte e di non ipotecare le scelte delle prossime generazioni, visto che i contratti di utilizzazione dei suoli per il fotovoltaico hanno una durata di oltre 20 anni.