Otto anni fa (epoca Storace), sia l’ospedale di Magliano, che quello di Amatrice dovevano essere chiusi insieme ad altri 26 della Regione (e non si parlava di “crisi”).
Due anni fa (epoca Marrazzo) stessa prospettiva, salvo poi ripensarci in favore di riclassificazioni funzionali in favore di “poli di riabilitativi” e/o RSA. Qualche mese fa sembrava deciso : chiude l’Ospedale di Amatrice e mantiene il suo ospedale Magliano. Oggi chiude Magliano e viene fortemente “depotenziato” Amatrice.
I partiti “filo Marrazzo” che tentavano giustificazioni appena l’anno scorso, oggi vanno all’attacco della Polverini che, scorrettamente, ha fatto la sua brava campagna elettorale sull’onda della promessa della conservazione dei 2 ospedali. Mentre i partiti “filo Polverini”, all’attacco di Marrazzo 2 anni fa, oggi giustificano le decisioni contenute nel decreto commissariale della Regione Lazio sul riordino dei Servizi Sanitari e sulla riorganizzazione della rete Ospedaliera.
Oggi, qualsiasi cittadino di buon senso si chiede perlomeno se i nostri Amministratori -di qualsiasi colore politico !- ci hanno mai capito qualcosa nel merito o se hanno sinora strumentalizzano l’argomento a seconda delle posizioni di potere.
Nel condividere alcune preoccupazioni degli Amministratori locali, vogliamo però sottolineare lo sconcertante livello di pressappochismo ed improvvisazione che, a tutti i livelli istituzionali e di Governo, ancora una volta, caratterizzano simili provvedimenti governativi di rientro dei debiti della Sanità regionale, frutto di scelte politiche tese ad impoverire i Servizi sanitari pubblici, che oltretutto, così come concepite, non porteranno alcun vantaggio, né sul piano sociale, né su quello economico e sposteranno, appena più in là, problemi economici frutto di incapacità gestionali e politiche.
Non possiamo che riaffermare infatti, come l’obiettivo vero delle politiche sanitarie dovrebbe essere quello di ridurre/eliminare le patologie che colpiscono la popolazione e che, unitamente agli sprechi, sono il vero motivo di incremento della spesa pubblica.
Quindi, a costo di ripeterci, anche all’attuale Governo Polverini, così come obiettato a suo tempo alle passate gestioni di Storace e Marrazzo, vogliamo ribadire alcuni aspetti fondamentali di corretta amministrazione:
– Secondo quali studi di statistica epidemiologica (patologie prevalenti e loro cause) tesi ad accertare il reale stato di salute della popolazione ed i conseguenti bisogni sanitari e sociali, sono state decise le linee strategiche della nuova organizzazione dei Servizi sanitari della regione Lazio e quindi la scelta di chiudere una serie di piccoli ospedali, compreso quello di Magliano?
– Che fine hanno fatto i 120 posti letto di riabilitazione da distribuire tra i 3 nosocomi reatini e che avrebbero dovuto rilanciare, per altro, il ruolo degli ospedali di Magliano ed Amatrice ?
– Quale seria programmazione è stata fatta sinora, per fornire risposte più valide in fatto di assistenza infermieristica, e medico specialistica domiciliare ed ambulatoriale, tenuto conto che ad oggi a domicilio, per tutta la provincia, sono impegnati solo poco più di una decina di infermieri e pochi specialisti ?
– Quale alternativa daremo, già oggi, visto il taglio di altri 50 posti letto, a quei reparti dell’ospedale di Rieti super affollati, i cui pazienti saranno altrimenti destinati ad essere ricoverati presso ospedali più lontani di altre ASL o a subire ancora più frequenti dimissioni forzate ?
– Quali strategie ed interventi di prevenzione sono previsti per ridurre il nuero di coloro che oggi si ammalano, in gran parte di malattie prevedibili e prevenibili ?
Per queste ragioni chiediamo alla Presidente Polverini un netto ripensamento rispetto a frettolosi provvedimenti, dettati da semplici ansie economiciste ed attualmente privi di qualsiasi senso logico e di valide alternative. Nel contempo sollecitiamo l’avvio di un percorso in cui analizzare con attenzione quelle soluzioni che, per essere realmente efficaci sul piano del risparmio economico, lo devono essere anche sul piano dell’efficacia, dell’efficienza e della qualità assistenziale. Nessun Governo al mondo, rispetto a politiche di dimostrata efficacia (riduzione delle malattie e conseguente riduzione dei costi sociali) si vedrà obiettare nulla e potrà godere del pieno consenso della popolazione che oggi paga tasse salate per Servizi inefficaci ed inefficienti.