Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, il 9 novembre a Rieti

Il movimento delle Agende Rosse di Rieti organizza per il 9 novembre presso la Chiesa di San Domenico, in piazza Beata Colomba, l’incontro dal titolo: “Depistaggi e verità nascoste, Stragi di Stato o stragi di mafia” con la partecipazione di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nell’attentato di via D’Amelio a Palermo il 19 luglio 1992.

L’evento si snoda in due momenti: nella prima parte della mattinata i ragazzi vedranno un video di Agostino e un altro sul furto dell’Agenda Rossa. Seguirà la spiegazione di alcuni esponenti del movimento Agende Rosse di Rieti.

Alle ore 11 Salvatore Borsellino incontrerà gli studenti delle scuole di Rieti. Interverrà il Vescovo di Rieti Mons. Domenico Pompili. Salvatore, ormai da anni gira l’Italia per incontrare i giovani, solo i giovani, per stimolare in loro il desiderio di partecipazione alla vita civile rompendo il muro di silenzio e di indifferenza che alimenta la cultura mafiosa. I ragazzi potranno ascoltare il ricordo dell’ultimo periodo della vita di Paolo Borsellino.

Nel pomeriggio, alle ore 16, ci sarà la presentazione del libro “La Repubblica delle Stragi” edito da Paper First, a cura di Salvatore Borsellino, con la prefazione di Marco Travaglio.
Saranno presenti gli autori: Stefano Mormile (fratello di Umberto Mormile ucciso dalla ’ndragheta nel 1990); GiovanniSpinosa (presidente del Tribunale di Ancona che da PM si occupò del caso della Uno Bianca); Fabio Repici (avvocato di Salvatore Borsellino e di tanti altri familiari di vittime di mafia nonché dello stesso Mormile); Federica Fabretti (del movimento delle Agende Rosse); Marco Bertelli di Agende Rosse che non ha partecipato alla scrittura del libro, ma il libro senza Marco, non sarebbe mai uscito e neanche mai scritto.

Ha spinto gli autori, con il suo ottimismo, passione, energia, ardore, a perseverare nella stesura del libro. Nei vari capitoli viene scritta la storia degli anni che vanno dal 1978 al 1994. Anni contrassegnati dal finto sequestro di Sindona, i giorni della Falange Armata, quelli della Uno Bianca, l’omicidio di Mormile, la strage di Bologna, l’estate dell’Addura e dell’assassinio Agostino… fino ad arrivare agli ordigni di cosa nostra del ‘92 e del ‘93.
Angela Marcelletti (anch’io faccio parte del movimento Agende Rosse, seppur da un anno circa). Ricordo i nomi di chi invece fa parte del movimento da più tempo: Elena Marchili, Marta Munzi, Angelo Geraldi e Simone Pietrosanti.