Sabina Universitas, prende il via il Corso di Laurea in Scienze della Montagna

E’ stato presentato questa mattina presso la sede del Consorzio Sabina Universitas, alla presenza, tra gli altri, dei soci e dei rappresentanti del Cda, il nuovo corso di Laurea in Scienze della Montagna. Unico in Italia con tale denominazione, il corso punta a formare un laureato con capacità professionali di analisi, progettazione e gestione dei territori montani e delle loro risorse, con particolare riferimento alla realtà appenninica e mediterranea e con attenzione di riguardo a settori chiave come valorizzazione economica e promozione turistica dell’ambiente montano.
Gli studenti, acquisendo un’adeguata conoscenza delle materie di base, saranno formati in un percorso che parte dalle discipline forestali ed agrarie fino alla conservazione della biodiversità e della produzione, puntando poi alla raccolta e alla valorizzazione dei prodotti della montagna.
Attenzione specifica sarà destinata al settore multidisciplinare dell’ingegneria agroforestale che fornisce gli strumenti necessari all’elaborazione di progetti e lavori per la protezione del suolo e delle sorgenti, per la prevenzione e il contenimento dei processi di degradazione del territorio e per la sistemazione dei versanti e delle sponde fluviali. Infine il corso di laurea punta a fornire le competenze necessarie al recupero dalla marginalità geografica e socio-economica di ambienti. La laurea in Scienze della Montagna consente l’abilitazione all’esercizio della professione di agronomo e forestale junior (previo superamento dell’esame di Stato).
Presenti, tra gli altri, il Rettore della Tuscia, ateneo dal quale dipende il Corso, Alessandro Ruggieri; il presidente della Sabina Universitas, Maurizio Chiarinelli; Antonio Angeloni, delegato del rettore dell’ateneo La Sapienza; Renato D’Ovidio in qualità di direttore del dipartimento Dafne della Tuscia e Bartolomeo Schirone, presidente del nuovo corso.
“La nostra presenza oggi a Rieti – ha dichiarato il Rettore Alessandro Ruggieri – conferma la volontà di credere nel progetto universitario del territorio e in quello più ambizioso di rafforzare un asse, quello del Lazio Settentrionale, che oltre a svilupparsi su direttrici infrastrutturali sulle quali la Regione sta puntando, può farlo promuovendo un enorme patrimonio culturale e ambientale dal quale non possiamo prescindere. Da Civitavecchia a Rieti, passando per Viterbo, c’è un enorme potenziale e non stiamo facendo altro che provare a farlo emergere sperando in una risposta positiva del tessuto locale con il quale bisogna creare una forte interazione”. Fondamentali, in tale quadro, le risposte del contesto economico e sociale della provincia che, lavorando su altri fronti nodali (come quello di una sede unica universitaria in centro città), possono ora fare la propria parte e mandare i segnali i attesi.
La sfida è quindi lanciata e a portarla avanti è il presidente del Consorzio, Maurizio Chiarinelli: “Nonostante le difficoltà economiche del momento e il venir meno, non volontario ma contingente, del contributo fondamentale della Provincia, abbiamo fatto quadrare i conti garantendo l’esistente e rilanciando l’attività con il nuovo corso. Gli atenei della Tuscia e La Sapienza hanno capito il momento venendoci incontro e ora sta a noi far vedere che a Rieti c’è un corso di laurea praticamente unico sul quale poter investire sviluppando competenze forestali, economiche e turistiche capaci di creare occupazione e allo stesso tempo sviluppo”.