Sabato 25 febbraio, dalle ore 15:30, visita e degustazione al Museo dell’Olio della Sabina di Castelnuovo di Farfa (RI). Sarà possibile partecipare ad una visita narrata delle Sale del Museo, con interventi specifici sull’olio a cura di un esperto del Consorzio Sabina DOP. Alla visita seguirà una sessione teorico-pratica di assaggio, durante la quale sarà illustrato ai presenti come si effettua l’analisi sensoriale degli olii di oliva vergini con utili informazioni sulla produzione, sul consumo ed sulla scelta consapevole dell’olio extra vergine di oliva.
Sarà una visita emozionante e un’esperienza sensoriale indimenticabile.
L’itinerario avrà inizio con una sezione dedicata al mito dell’olio, celebrato da sculture dei maestri contemporanei Alik Cavaliere, grande scultore scomparso nel 1998, Gianandrea Gazzola, designer e musicista, Maria Lai, la grande artista “visiva” sarda, scomparsa nel 2013, e Hidetoshi Nagasawa, scultore e architetto giapponese.
La visita proseguirà con la documentazione sulla botanica dell’ulivo sabino e la tradizione dell’olivicoltura, poi con la sala della memoria, dove il mondo dell’olio sarà raccontato dalle voci e dalle immagini dei contadini di Calstelnuovo di Farfa. Con un percorso pedonale nella campagna, dal Museo si può raggiungere il sito monumentale di San Donato, una rara testimonianza di architettura altomedievale, immersa nei campi circostanti il borgo di Castelnuovo di Farfa.
Il Museo dell’Olio è aperto al pubblico il sabato e la domenica e festivi, dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Per info e prenotazioni telefonare al numero 3471788288. L’evento del 25 febbraio 2017 avrà inizio alle 15:30. Durata: 2 ore. Costo: 6 euro a persona. Luogo: Museo dell’Olio della Sabina Palazzo Perelli – Castelnuovo di Farfa – Rieti. Si raccomanda di prenotare entro il giorno precedente l’evento al numero 3471788288.
CASTELNUOVO DI FARFA A 60 KM DA ROMA E A 35 KM DA RIETI
Il delizioso borgo di origine medievale di Castelnuovo di Farfa sorge in una delle zone più belle e suggestive della Sabina, su un poggio, tra il fiume Farfa e il torrente Riana. Famoso per l’eccellenza dell’olio che produce, ospita anche il Museo dell’olio della Sabina.
Il centro storico di Castelnuovo si presenta ancora intatto e ricco di atmosfera. All’interno è possibile ammirare i più antichi palazzi del paese. La prima documentazione storica, che risale all’anno 977 fa riferimento al “Castrum Sancti Donati” cioè al primo insediamento fortificato sorto intorno ad una chiesa dedicata a San Donato Vescovo di Arezzo, martorizzato sotto l’imperatore Giuliano L’Apostata. Il “Castrum Sancti Donati” venne distrutto agli inizi del sec. X nel corso di incursioni saracene ma già nell’ XI secolo, per volontà degli abati di Farfa, fu ricostruito nello stesso luogo. Documenti farfensi annotano la presenza del “Castrum Sancti Donati” alla data del 1046.
Dopo pochi decenni però questo castello fu abbandonato per il vicino e più efficiente castello di Agello, mentre la Chiesa continuò a mantenere la sua funzione fino al XV secolo. Fu verso la fine del 1200 che, sempre per volontà degli abati di Farfa, fu costruito un nuovo castello “Castrum Novum”, luogo fortificato in posizione dominante sulle vallate del Farfa e del Riana attento a vigilare sull’incolumità dell’Abbazia.
Attorno a questo castello, dotato di ben nove torri, si sviluppò nei secoli successivi quel borgo che, pur conservando le caratteristiche di arroccamento medievale, si arricchì di quelle rinascimentali che ancora oggi presenta. Circa le origini della comunità locale, la tradizione vuole che i primi abitanti del borgo provenissero dal vicino oriente, in particolare da una colonia di orientali convertitasi al Cristianesimo.
Gli abati di Farfa concessero a Castelnuovo l’autonomia e le franchigie comunali e ben presto tra i castelnovesi e l’Abbazia sorse una controversia territoriale protratta fino ai giorni nostri e conclusa con Regio decreto del 1937 in favore dell’antico borgo. Castelnuovo di Farfa si trova in una delle più belle zone della Sabina, a 358 mt. di quota e su un poggio verdissimo circondato da valli coperte di uliveti, campi coltivati e boschi. Ad appena 2 km in linea d’aria si staglia tra il verde l’Abbazia di Farfa, meta religiosa, culturale ed artistica di prima rilevanza.
Giuseppe Manzo