Rosatelli e Debate: tra innovazione metodologica ed Ars Dicendi

Quando la tradizione culturale del passato si intreccia con l’energia innovativa del futuro, allora la forza sprigionata dai giovani, diventa qualcosa di assolutamente inimmaginabile.

All’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli di Rieti si è tenuto un corso di secondo livello per il Debate, sulla ricerca documentale. L’arte del dibattere sviluppa il pensiero critico e le competenze comunicative, promuove l’autostima e la consapevolezza culturale, abitua a saper strutturare un discorso e sostenere le proprie argomentazioni, a ricercare e selezionare le fonti, ad essere cittadini consapevoli ed informati.

La pratica è messa a regime dall’Istituto reatino già da tre anni, coerente con le scelte di innovazione metodologica (e non solo) che la mission del Rosatelli si propone. Già nello scorso anno scolastico era stato organizzato un corso di primo livello, in sinergia con l’IPSSEOA Costaggini, i cui frutti hanno consentito di pianificare il passaggio a questo step successivo di formazione.

Le scuole superiori reatine hanno risposto alla call del Rosatelli con entusiasmo: 18 i docenti provenienti dagli Istituti Varrone, Jucci, Costaggini, Elena Principessa di Napoli e, naturalmente, dal Rosatelli. 30 sono stati gli alunni coinvolti: ad essi il compito, al rientro nelle proprie scuole, di riversare la formazione su altri docenti ed alunni, così da consentire una diffusione, su ampia scala, di questa buona pratica metodologica promossa dal Miur, che coinvolge un numero sempre maggiore di studenti ed alunni in tutto il territorio nazionale.

Numerosi sono gli esempi di diffusione delle tecniche del dibattito e di utilizzo del dibattito come metodologia didattica, da non sottovalutare inoltre che dibattere non consente solo di allargare i propri orizzonti ed arricchire il proprio bagaglio di competenze, ma risulta essere una carta vincente anche sul mondo del lavoro, aumentando le opportunità d’impiego.

La convergenza di intenti di tutte le scuole reatine fa davvero ben sperare per il futuro di questa terra e delle sue giovani menti.